Si chiama “quarto potere” la capacità dei mass media di influire sulle opinioni e le preferenze dei lettori o dei telespettatori. Il concetto emerse con la diffusione della stampa e la sempre più presente televisione nella vita di tutti i giorni, che con il passare del tempo è divenuta l'unica fonte d’informazione per la maggior parte della popolazione dei Paesi democratici. I pericoli principali per la democrazia, in seguito ad un uso inadeguato di questo potere, sono costituiti dal controllo politico dei mezzi di informazione e dall'accentramento di questi nelle mani di un limitato gruppo di persone, di solito le grandi aziende.
La società dunque viene controllata attraverso la stampa e in generale attraverso i mass media. Ma in che modo avviene ciò? Per fare un esempio, basta ricordare che per un lungo periodo di tempo la Rizzoli-Corriere della Sera è stata diretta da una Loggia Massonica, che cercava in tutti i modi di diffondere e far accettare il suo programma di Rinascita democratica. Se costoro hanno utilizzato la stampa per influenzare la popolazione, è chiaro quanto il potere dei media sia elevato, soprattutto nel manipolare la realtà e distogliere lo sguardo dalla realtà.
Non siamo noi a produrre informazioni, ma semplicemente le riceviamo, affidandoci totalmente alla televisione e ai giornali. E ci fidiamo perché se la televisione è seguita da tutti e i giornali sono letti da tutti, pensiamo che non possano riferire notizie false. Quante volte ci è capitato di raccontare un fatto a qualcuno, e di fronte all’incredulità di questa persona, abbiamo detto: “l’ho sentito in TV, è vero”.
Per influenzare gli spettatori o i lettori, i mass media utilizzano degli stratagemmi, che spesso passano inosservati. A volte si cerca di distrarre il pubblico deviando l’attenzione su qualcos’altro che colpisce la sensibilità collettiva. Per esempio, i programmi televisivi si concentrano su omicidi, stragi, in generale sulla cronaca nera, e molto spesso anche sulla vita privata dei personaggi politici. Questi fatti vengono mandati in onda a tutte le ore del giorno costantemente, in modo che veniamo distratti da ciò che sarebbe più rilevante sapere, come progetti politici, proposte di legge, iniziative pubbliche, servizi e riforme.
Un altro modo per influenzare il pubblico è quello di dare spazio a problemi comuni e subito dopo dare le soluzioni. In alcuni periodi siamo tempestati di notizie riguardanti incidenti del sabato sera o causati da guida in stato di ebbrezza. Queste notizie sono un preludio all’introduzione di decreti legislativi, come l’introduzione dei punti sulla patente del 2003 o le leggi riguardanti la guida sotto effetto di alcol del 2008.
Le informazioni sulle proposte di legge vengono date poco per volta, in modo da essere assimilate e accettate da tutti. Se invece fossero presentate tutte insieme, se seguirebbe un malcontento generale.
Fonti di informazione sono anche internet, in particolare blog e quotidiani online. Ma questi non possiedono ancora l’autorità della stampa e della televisione, che riescono ad influenzare la maggior parte delle persone. Giocando su questa fiducia i mass media manipolano la realtà e le informazioni, e la gente si fida completamente.
Anche nel campo della politica il sistema mediatico condiziona le scelte degli spettatori, soprattutto durante il periodo delle elezioni. La televisione raggiunge una fetta di popolazione non solo molto ampia, ma anche eterogenea. Il livello di istruzione del pubblico è molto variegato, e chi possiede un livello di preparazione abbastanza elevato segue programmi giornalistici di informazione e approfondimento, mentre i telegiornali sono seguiti da tutti, soprattutto da chi ha un basso livello d’istruzione. Anche la stampa gioca un ruolo fondamentale nell’informazione politica,
ma non riesce a raggiungere il grado di condizionamento che possiede la televisione. Tuttavia entrambi sono decisivi nell’ambito della formazione di un’opinione nella politica.
Anche nel campo della politica, internet e social network hanno un potere minore sugli spettatori, vengono consultati in maniera molto ridotta e possiedono un ruolo marginale nell’orientare le scelte di voto degli italiani.
Dunque, è esatto dire che la stampa e i mass media detengono il “quarto potere”, perché infiltrandosi nelle case italiane quotidianamente hanno acquisito abbastanza fiducia da poter condizionare scelte, pensiero, moda e stile di vita di tutta la popolazione.
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