Il re Mida e le orecchie d'asino - Studentville

Il re Mida e le orecchie d'asino

Cum Pan, pastorum deus, Apollinem ad musicum certamen provocavisset, Midas, Phrygiae rex, certaminis arbiter electus est. Cum Midae Apollinis cantus displicuisset atque is victoriae praemium Pani attribuisset, Appollo ira ardens regis aures ita auxit easque villis albis implevit, ut asininae aures viderentur. Midas, suas aures aspiciens, primum stupuit, deinde erubuit ac desperanter flevit. Cum eas celare vellet, purpurea tiara eas velavit; sed olim famulus qui Midae capillos tondere solebat, cum regis aures vidisset, vix stuporem cohibuit. Midas famulo silentium imperavit, sed ille tantum desiderio narrandi rem exardebat, ut scrobem in terra foderit atque in eam regis secretum insussuraverit. Postea, cum fossam terra implevisset, ne secretum exiret, domum rediit. Sed ibi brevi tempore surgere coepit densa silva tremularum harundinum quae, vento motae, tenuem vocem edebant dicentem: ” Rex Midas asininas aures habet!”. Sic harundines perfidae Midae secretum protulerunt.

Versione tradotta

Avendo Pan, dio dei pastori, provocato ad una gara di musica Apollo, venne scelto come arbitro della gara Midia, re di frigia. Essendo a Mida dispiaciuto il canto di Apollo e avendo attribuito il premio della vittoria a Pan, Apollo ardente di ira accrebbe così le orecchie del re e le riempì di peli bianchi, al punto che sembravano orecchie di asino. Mida, vedendo le sue orecchie, in un primo momento si stupì, poi arrossì e pianse disperatamente. Volendo nasconderle, le nascose con un fazzoletto rosso, ma una volta uno schiavo che era solito tagliare i capelli a Mida, avendo visto le orecchie del re, mantenne lo stupore. Mida ordinò allo schiavo il silenzio, ma quello ardeva di tanto desiderio di narrare la cosa che scavò una fosse in terra e sussurrò il segreto del re in quella. Dopo, avendo riempito la fossa di terra, in modo che il segreto non uscisse, tornò a casa. Ma qui in breve tempo iniziò a crescere un denso bosco di (tremularum harundinum ) che, mosse dal vento, emettevano una tenue voce che diceva: il re Mida ha le orecchie di asino: così le rondini perfide riportarono il segreto a Mida.

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