Marziale utilizza l’epigramma perché esso ben si addice a rendere la realtà della vita quotidiana. Caratteristica degli epigrammi di Marziale, infatti, è il realismo. È lo stesso autore che in un suo verso scrive Hominem pagina nostra sapit (= nella nostra pagina si sente l’uomo). Gli epigrammi di Marziale sono raccolti in dodici libri. In essi, l’autore fa attenzione alla vita reale: racconta fatti concreti, come nascite, matrimoni, feste… Inoltre pone in evidenza i vizi dei personaggi che mette di mira, riducendoli a categorie ben precise, come avari, parassiti, imbroglioni… L’autore, però, pur ponendo attenzione ai singoli personaggi, li allontana dal contesto in cui vivono proprio per prenderli meglio di mira. Ma Marziale assume nei loro confronti un atteggiamento distaccato: non ne dà un giudizio, limitandosi a descriverne i vizi. Anche il linguaggio utilizzato si avvicina al reale: ci sono forme vicini alla quotidianità e al lessico del parlato.
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