Nel biennio 1943-45 sulle montagne e nelle città del Nord fu organizzata un’accanita resistenza da parte delle brigate partigiane nei confronti dei tedeschi e dei repubblichini; con azioni di guerriglia e di sabotaggio le bande dei partigiani riuscirono a contenere l’avanzata tedesca verso sud, creando un cordone sanitario, in attesa che gli anglo-americani, sbarcati in Sicilia nel 1943, risalissero la penisola. Nelle zone poste sotto il loro controllo, inoltre, i partigiani si lanciarono in ardite sperimentazioni di nuove forme di autogoverno popolare, con l’istituzione di repubbliche partigiane; tali esperimenti ebbero però più che altro un valore simbolico e non riuscirono a ostacolare in maniera incisiva le truppe tedesche e quelle di Salò, sia per le divisioni interne nello stesso movimento partigiano che per il tiepido appoggio della maggior parte della popolazione, ancora traumatizzata dagli orrori bellici.
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