IL SESSANTOTTO IN ITALIA E NEL MONDO. Nel 1968 dai giovani di tutto il mondo venne messa in discussione la società de consumi. Dagli anni Sessanta, con il benessere economico, le persone acquistavano non solo i beni di prima necessità, ma anche quelli di piacere e superflui. La spinta al consumo fu causata da:
- aumento della produzione industriale
- influenza della pubblicità
- la televisione, il mezzo di comunicazione di massa che entrava nelle case di tutta la popolazione e che diede il via alla cultura di massa standardizzata sul modello nord americano.
A tutto ciò i giovani si ribellarono, contestando i modelli vigenti e cercandone alternativi. Alla fine degli anni Sessanta in America nacquero gli Hippy, comunità di giovani che fuggivano dall’industrializzazione e si rifugiavano nelle campagne, vivendo insieme secondo le regole della non violenza e del pacifismo. La contestazione studentesca ebbe anche carattere politico: nelle università americane tra il 1966 e il 1967 si protestava contro la guerra in Vietnam e la segregazione razziale.
La contestazione arrivò dall’America in Europa, dove assunse caratteri diversi in base alle esigenze degli studenti. Di particolare rilevanza è il maggio francese del 1968: partendo dalla Sorbona la manifestazione studentesca bloccò tutta Parigi e per più di un mese ci fu una guerriglia tra studenti e polizia. Furono indette nuove elezioni e venne approvata una riforma universitaria.
Tra le richieste generali c’era la libertà rispetto all’autoritarismo delle vecchie generazioni: famoso lo slogan “Vietato vietare“. venivano inoltre criticati i vecchi valori etici, filosofici e religiosi.
All’interno del movimento del sessantotto prese piede anche il movimento femminista. Durante la seconda guerra mondiale la donna si era sostituita all’uomo nel lavoro, nella gestione familiare e nella vita quotidiana. Di conseguenza acquistò la consapevolezza di avere un ruolo sociale e pretese una serie di diritti basilari, come le pari opportunità con gli uomini nello studio, nel lavoro nella famiglia.
IL SESSANTOTTO IN ITALIA. In Italia la contestazione studentesca assunse caratteri diversi, di stampo marxista, perché si intrecciò con le proteste degli operai. Le ragioni furono essenzialmente le stesse degli studenti americani e del resto d’Europa: critica al capitalismo, rifiuto del consumismo, opposizione alla guerra in Vietnam. Gli studenti italiani rivendicavano il diritto allo studio, in quanto all’epoca l’università era prerogativa dei ceti privilegiati. Si chiedevano allora tasse di iscrizione più basse e aiuti economici per proseguire gli studi.
Nel 1969 avvennero poi le rivendicazioni operaie nel cosiddetto Autunno caldo: tra le richieste principali vi erano quelle salariali e un ruolo adeguato nella società. A questo punto la lotta studentesca si unì a quella operaia.
Nel 1970 la contestazione fu appoggiata dai sindacati CISL, UIL, CGIL e venne approvato lo Statuto del Lavoratori che prevedeva:
- l’impossibilità di licenziare per motivi religiosi, politici ed ideologici
- limite di lavoro di 40 ore settimanali
- diritto alle assemblee
Dopo le proteste furono emanate diverse leggi:
- Nel 1970 la legge sul divorzio
- Nel 1972 la Riforma del diritto di famiglia: i coniugi ottengono la parificazione
- Viene riformato il sistema sanitario nazionale
- L’accesso alle università viene liberalizzato e vengono istituite borse di studio per chi non può permettersi di pagare gli studi.
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