IL SIMBOLISMO IN ARTE: RIASSUNTO. Il Simbolismo è una corrente artistica sviluppatasi su scala europea negli ultimi decenni del XIX secolo a partire dalla Francia, dove si affermò intorno al 1885. A differenza di altri movimenti (impressionismo, divisionismo, ecc.), il simbolismo non si identifica con un gruppo costituito e omogeneo, ma rappresenta piuttosto una tendenza generale che tra il 1880 e 1910 investe tutti i settori dell’attività estetica.
Nel campo delle arti, e della pittura in modo particolare, va ricondotto al clima antimpressionista e antinaturalista del periodo e alla diffusa polemica contro il realismo e il materialismo positivistico di un’arte basata sulla restituzione prevalentemente ottica dei fenomeni sensibili.
IL SIMBOLISMO IN ARTE: BAUDELAIRE. Tra le fonti culturali più rilevanti del simbolismo pittorico è da ricordare la produzione poetica di Baudelaire. L’idea di intrecci e riflessi tra sonorità, colori, forme e sensazioni avrebbe costituito il legante, il minimo comune denominatore, di quella variegata produzione artistica del tardo e ultimo Ottocento comunemente indicata come simbolista al di là delle marcate diversificazioni dello stile: i pittori simbolisti, infatti, si ricollegavano sia alle componenti visionarie della pittura romantica (rivisitate secondo maniere che potevano spaziare dalla ripresa del purismo di Ingres e della tradizione accademica classicista a un colorismo alla Delacroix), sia a sperimentazioni di matrice postimpressionista. Lo scrittore Jean Moreas aveva pubblicato nel 1886, su “Le Figaro”, un primo manifesto del simbolismo: l’arte vi era concepita come espressione concreta e analoga dell’idea, momento d’incontro e di fusione tra elementi della percezione sensoriale ed elementi spirituali. Dalle corrispondenze baudelairiane era poi significativamente partito, nel 1891, il critico A. Aurier per delineare, la dottrina e i caratteri della nuova pittura simbolista, che doveva essere “ideista”, cioè esprimere un’idea per mezzo di forme, sintetista, soggettiva e decorativa, come già l’arte dei primitivi.
SIMBOLISMO IN ARTE: LE TEMATICHE. Sul terreno delle tematiche si delineano del simbolismo alcune costanti, come il ricorso privilegiato all’allegoria o il richiamo a soggetti con una forte connotazione etica o religiosa, oppure soggetti storici, mitologici, leggendari. La sensibilità simbolista esplora le dimensioni più profonde e misteriose dell’esistenza, come quelle dell’erotismo, cerca l’evasione nel mondo del sogno e dell’immaginazione e nell’evocazione di passati mitologici o mistici o di contrade esotiche, attingendo anche all’ultraterreno e all’esoterismo. Il pittore simbolista preferisce lo spirituale al materiale, l’irrazionale al razionale. La natura morta è quasi del tutto assente; il paesaggio è limitato alla foresta misteriosa o a luoghi carichi di richiami culturali. Predomina la figura umana e in particolare assume un’importanza emblematica la donna, vista secondo due aspetti, angelico e diabolico, raffigurati in una galleria di ritratti di “donne fatali” come Eva, Dalia, Giuditta, Salomè, Elena, Medea, Saffo, Cleopatra, meduse e sirene, sfingi e chimere.
Precursori del simbolismo possono essere considerati in Francia oltre a Pierre Puvis de Chavannes, Gustave Moreau, Odilon Redon. Ma è intorno a Gauguin che si riunì il gruppo dei simbolisti francesi. Gauguin fu sostenitore della pittura “a memoria”, contro la pittura “en plein air” di naturalisti e impressionisti, aveva elaborato nell’ambito della scuola di Pont – Aven una nuova sintesi espressiva attraverso la tecnica dei colori puri à plat e del cloisonnisme(pittura a zone circoscritte), presentata nella mostra del 1889 al Caffè Volpini di Parigi, che consacrò il movimento. Intorno al 1890 il simbolismo si diffuse in altri paesi europei, caratterizzandosi per una molteplicità di declinazioni, interpretazioni e contaminazioni con altre tendenza culturali e artistiche.
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