Il telefono - Studentville

Il telefono

E' ormai accertato che chi concepì per primo il telefono elettrico è stato lo sfortunato fiorentino Antonio Meucci, anche se l'inventore ufficiale risulta essere l'americano Alexander Graham Bell.La prima intuizione del telefono di Meucci risale
E' ormai accertato che chi concepì per primo il telefono elettrico è stato lo sfortunato fiorentino Antonio Meucci, anche se l'inventore ufficiale risulta essere l'americano Alexander Graham Bell.La prima intuizione del telefono di Meucci risale

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Il Telefono. E’ ormai accertato che chi concepì per primo il telefono elettrico è stato lo sfortunato fiorentino Antonio Meucci, anche se l’inventore ufficiale risulta essere l’americano Alexander Graham Bell.La prima intuizione del telefono di Meucci risale al 1849. Egli si trova all’Avana dove lavora come tecnico di palcoscenico presso il Gran Teatro Tacon e, per arrotondare il suo magro salario, si occupa anche di elettroterapia, allora molto in voga. Mentre sta curando un suo paziente, al quale ha messo in bocca una linguetta di rame, nell’atto di collegare un secondo elettrodo collegato ad una batteria, situata in un’altra stanza, chiudendo il circuito “sente” a distanza il lamento del paziente che ha avvertito una leggera scossa. Il suo primo vero esperimento risale al 1852, all’Avana, quando stabilisce un collegamento telefonico nell’interno della casa dove abita, mentre il suo primo apparato completo è del 1856 ed è costituito da un diaframma vibrante posto dinanzi ad un elettromagnete: la vibrazione del diaframma provoca variazioni di corrente nell’elettromagnete e, come Meucci stesso scrive nel 1857: “……queste alterazioni di corrente, trasmettendosi all’altro capo del filo, imprimono analoghe vibrazioni al diaframma ricevente, riproducendo la parola”. Disgraziatamente Meucci attraversa un periodo difficilissimo, di estrema miseria, e solo nel 1871 decide di brevettare la sua invenzione, ma possiede soltanto 20 dei 250 dollari necessari, somma appena sufficiente a pagare un “caveat”, sorta di diffida provvisoria atta ad impedire che entro un anno venga concesso un brevetto per un’analoga invenzione. Facendosi prestare il denaro da amici, riesce faticosamente a pagare per due anni, sino al 1873, ma nel 1876 Bell presenta la sua domanda di brevetto, per un apparato analogo a quello di Meucci, ottenendo la regolare concessione Primo telefono di Meucci del 1871 In un disperato tentativo Meucci entra in società con la Globe Company, concorrente della Bell Company, ricavandone soltanto un processo per infrazione di brevetto, processo che si conclude a favore di Bell, il 19 settembre 1887.Con una ridicola sentenza, il giudice W.Wallace afferma che Meucci aveva soltanto ottenuto la trasmissione della voce con un mezzo meccanico, e che: “non ha prodotto nulla di nuovo nell’arte della trasmissione della parola per mezzo dell’elettricità”, sostenendo praticamente che Meucci aveva costruito un inutile giocattolo, sorvolando su particolari, come l’uso della corrente elettrica che, invece, dimostravano tutto il contrario.Con ogni probabilità il giudice Wallace è stato convinto dagli abilissimi legali che Bell, ricco sfondato e titolare della Bell Company, a quel tempo già un colosso delle telecomunicazioni, potè opporre a quelli di Meucci, povero in canna. Si pensa anche che vi siano state pressioni politiche, che si opposero all’idea che un immigrato italiano potesse averla vinta contro un ricco e famoso americano. Fatto sta che il ricorso della Globe viene respinto ed il caso archiviato nel 1891, due anni dopo la morte dello sfortunato Meucci. Dati statistici sulla diffusione del telefono Vi diamo ora i dati statistici relativi alla diffusione del telefono in alcuni Paesi, ai giorni nostri: Paese Milioni di apparecchi Un apparecchio ogni “n” abitanti Australia 8,5 2 Austria 3,9 2 Bangladesh 0,2 533 Belgio 4,5 2 Brasile 13,6 11 Canada 13,3 2 Cile 0,8 15 Cina 1,3 120 Corea del Sud 10 4 Costa d’Avorio 0,1 77 Danimarca 5,1 1 Egitto 1,4 33 Finlandia 2,4 2 Francia 28,3 2 Germania 39,5 2 Giappone 61,8 2 Gran Bretagna 27,6 2 Grecia 5,1 2 India 4,4 193 Indonesia 0,8 201 Iran 2,1 23 Iraq 0,9 18 Israele 2,3 2 Italia 18,8 3 Marocco 0,3 64 Messico 11,5 7 Nepal 0,04 425 Norvegia 2,1 2 Paesi Bassi 7,4 2 Pakistan 0,9 97 Polonia 5,4 7 Portogallo 1,1 4 Spagna 19,2 2 Stati Uniti 124,3 2 Svezia 8,5 1 Svizzera 6,8 1 Tanzania 0,1 195 Turchia 5,7 10 Zaire 0,03 1111 Zambia 0,09 85 Nei Paesi industrializzati si è ormai arrivati ad una piena diffusione del servizio telefonico e vengono offerti servizi sempre più completi e sofisticati, come fax, videofonia, reti di commutazione dati a pacchetto.Le telecomunicazioni, grazie alle nuove tecniche per il trasferimento di dati fra memorie centrali, con la possibilità di accedere istantaneamente da un semplice terminale a delle basi dati, sono sempre più uno strumento insostituibile per lo sviluppo di nuovi servizi nelle banche, distribuzione, stampa, turismo ed industria. Inoltre, il tramonto del controllo degli apparecchi da parte dello Stato, avrà un benefico influsso nel sorgere di nuove imprese che investiranno nelle telecomunicazioni, nell’informatica e nell’audiovisivo, poichè i legami fra questi tre settori sono sempre più stretti. La Diffusione Mondiale Il telefono “a gettone” viene installato per la prima volta a Hartford, Connecticut, nel 1889 e nel 1892 nasce a La Porte, Indiana, la prima centrale automatica con 80 utenti, per merito di Almon Brown Strowger (1839-1902) che, nel 1896, inventa il disco combinatore. Il combinatore a pulsanti, che noi generalmente crediamo sia una moderna innovazione, viene invece realizzato già nel 1898 dalla ditta Mix und Genest di Berlino, naturalmente in forma elettromeccanica. Verso la fine del secolo, solo a Berlino, meno di 15 anni dopo la prima rete telefonica con qualche decina di utenti, sono installati più di 16.300 apparecchi, un numero maggiore che in tutta la Francia, e dopo 23 anni dalla sua invenzione, nel 1890, solo negli Stati Uniti, funzionano più di 200.000 apparecchi telefonici. Il telefono si diffonde, negli Stati Uniti, nei primi 10 anni del 1900, il numero di apparecchi telefonici installati varia da 1,35×106 a 7,64×106 (1 ogni 12 abitanti). La diffusione del telefono, malgrado le notevoli migliorie tecniche, subisce una battuta di arresto fra il 1915 e il 1920 a causa degli eventi bellici dovuti alla prima guerra mondiale; in Italia gli utenti sono 77.000 nel 1911 e 100.000 nel 1915. Modelli di telefoni del 1915 Nel 1927 si inaugura il primo collegamento radiotelefonico fra gli USA e l’Inghilterra, al quale segue, nel 1928, quello fra Berlino e gli USA, che fra il 1930 e il 1934 sono collegati con il Giappone, le Indie Olandesi, le Filippine e le Hawaii. Nel 1936 negli USA vengono applicati i primi cavi coassiali che consentono un migliaio di conversazioni contemporanee e nel 1940 nel mondo sono installati 50 milioni di apparecchi, di cui poco meno del 50% negli USA, dove si ha già un apparecchio ogni 6 abitanti. Fra il 1960 ed il 1970 l’impiego dei satelliti per telecomunicazioni (Telstar nel 1962, Intelstat I nel 1965, Intelstat II nel 1967, Intelstat III nel 1968 e nel 1969) ha un influsso benefico sui costi delle comunicazioni telefoniche, ed inizia la trasformazione delle centrali telefoniche che da elettromeccaniche divengono elettroniche. Nel 1976 è iniziata, negli USA, la trasformazione dei sistemi di commutazione da elettromeccanici ad elettronici, che poi si è diffusa in tutti i paesi più avanzati. Il flusso telefonico internazionale è rappresentato per l’80% da comunicazioni riguardanti il mondo degli affari e delle istituzioni di governo, che sono concentrate attorno alle grandi potenze industriali. Nel nostro Paese il telefono ha visto una rapida diffusione: nel 1955 gli apparecchi telefonici installati erano circa uno ogni 23 abitanti, nel 1994 gli apparecchi installati erano oltre 18.000.000, un apparecchio ogni 3 abitanti. Ai giorni nostri, verso la fine del XX secolo, il complesso sistema computerizzato della rete telefonica americana, vanta oltre 124.000.000 di apparecchi installati, uno ogni 2 abitanti. Una curiosità: poichè ogni apparecchio può collegarsi con uno qualsiasi e con un qualsiasi numero di tutti gli altri, e dato che ciascun apparecchio può essere agganciato o sganciato, il sistema può avere sino a 2152.000.000 diverse combinazioni, pari a, in potenza di 10 a 1043.700.000. Un confronto interessante: anche nel cervello umano i neuroni vengono attivati o disattivati, come i telefoni vengono agganciati o sganciati, e ogni neurone potrebbe, in teoria, essere collegato con uno qualsiasi e con qualunque numero di altri neuroni. Bene, consoliamoci, il nostro cervello è molto, ma molto più efficiente, potendo arrivare addirittura a 10956.300.000 volte di combinazioni superiore a quelle della rete telefonica americana! IL Telefono Oggi Il telefono oggi è un apparato elettrico la cui parte trasmittente è costituita da un microfono a carbone e la parte ricevente da un telefono elettromagnetico. schema di un collegamento telefonico(fig.1) Il microfono a carbone è costituito da una membrana che comprime dei granuli di carbone contenuti in una vaschetta. Le onde sonore della voce fanno vibrare la membrana che preme più o meno sui granuli di carbone provocando una variazione della resistenza elettrica dei granuli stessi, che provoca una corrispondente variazione della corrente elettrica, che segue fedelmente le vibrazioni sonore. Le onde della voce sono così trasformate in onde elettriche che raggiungono attraverso i fili l’apparecchio ricevitore. recevitore telefonico(fig.2) Negli impianti telefonici moderni, l’apparecchio telefonico è la parte più semplice in confronto alla complessità dei sistemi di selezione e di collegamento. I tre tipi fondamentali di servizio telefonico urbano sono: • a) Servizio manuale (non più impiegato), dove in ogni centrale di commutazione interessata al collegamento è l’operatrice a porre in contatto il chiamante con il ricevente, e non è possibile da un apparecchio chiamare direttamente l’altro. • b) Servizio semiautomatico, dove la sola operatrice della prima centrale pilota la formazione del collegamento con disco e gli organi automatici delle centrali interessate. • c) Servizio automatico, quello diffuso oggi, dove il collegamento è effettuato direttamente mediante il disco combinatore (o la tastiera) dell’apparecchio. Questi sistemi sino a pochi anni fa erano di tipo elettromeccanico, ma ora sono quasi tutti sostituiti da più moderni sistemi elettronici di maggiore affidabilità, essendo sprovvisti di contatti come avveniva nei selettori a sollevamento e rotazione. IL Telefono viene definito come:strumento di comunicazione utilizzato per trasmettere a distanza parole e altri suoni per mezzo dell’elettricità. Le onde sonore che investono il microfono dell’apparecchio telefonico mettono in vibrazione una membrana, le cui oscillazioni vengono convertite in impulsi elettrici; questi viaggiano attraverso le linee telefoniche fino al ricevitore di destinazione, che li riconverte in suoni.Il sistema di telefonia permette l’invio non solo della voce dell’utente, ma anche di dati, immagini, o qualsiasi altra informazione possa essere convertita in impulso elettrico. La rete telefonica vera e propria è costituita da linee di trasmissione che collegano gli apparecchi degli utenti e dalle centraline che servono a selezionare un particolare percorso o un insieme di percorsi tra gli utenti.Le parti elettriche fondamentali di un apparecchio telefonico sono il trasmettitore e il ricevitore (contenuti nella cornetta), il disco combinatore, la suoneria e il circuito antilocale. Nei telefoni cordless (senza filo), il filo della cornetta è sostituito da un collegamento radio tra la cornetta stessa e la base, ma è sempre necessario il filo di collegamento alla linea. Un telefono cellulare è invece costituito da un unico elemento che comunica con una radiostazione a distanza, senza bisogno di fili.Quando viene alzata la cornetta del telefono si chiude un interruttore elettrico, facilitando il passaggio di una corrente continua tra l’apparecchio telefonico e la centrale automatica. La centrale rileva questa corrente e rinvia all’apparecchio il cosiddetto tono di centrale,al quale corrisponde il segnale di linea libera, che rivela all’utente la possibilità di selezionare il numero telefonico (una sequenza di cifre) corrispondente all’interlocutore desiderato. Attualmente la tecnologia telefonica si è sviluppata enormemente possiamo ad esempio pensare ai telefoni cellulari, il telefono cellulare è fondamentalmente un radiotelefono a bassa potenza. Le telefonate avvengono attraverso la mediazione di una rete di radiotrasmettitori collocati a breve distanza l’uno dall’altro, detti cellule, mentre il territorio è suddiviso in porzioni a loro volta dette celle. Dato che i segnali irradiati da una cellula sono troppo deboli per interferire con quelli delle altre cellule operanti alle stesse frequenze, con questa tecnologia possono essere allocati più canali di quanti se ne rendono disponibili con le normali trasmissioni in radiofrequenza ad alta potenza. Il metodo di trasmissione più utilizzato è la modulazione di frequenza (FM) a banda stretta, e a ogni comunicazione viene assegnata una portante unica per la cellula che sta irradiando esempi sono riportati in basso: (segue nel file da scaricare)

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