L’amore per Petrarca
Centro ispiratore della lirica di Francesco Petrarca è l’amore per Laura, un’ amore che, pur restando saldo e costante, si modifica negli anni seguenti seguendo il progressivo maturare dell’animo del poeta.
Certamente Petrarca ha ereditato un patrimonio, di temi, situazioni, immagini, tecniche espressive da tutta la tradizione stilnovista ma vi ha introdotto innumerevoli elementi di novità e di originalità che riguardano sia la rappresentazione della donna sia lo stato d’animo del poeta innamorato.
Nella lirica petrarchesca torna il motivo della lode dell’amata, tipico del Dolce Stil Novo, che però ora è rivolto alla bellezza fisica più che alle doti morali. All’immagine della donna-angelo anch’essa di origine stilnovista, si è sostituita quella di una creatura bella e desiderabile per la quale il poeta prova un amore tutto terreno anche se inappagato.
La staticità della donna stilnovista fissata per sempre in una eterna giovinezza viene capovolta nella mutevolezza e vitalità della Laura petrarchesca collocata sullo sfondo di paesaggi naturali nei quali ricorrono due elementi mobili per eccellenza il vento (aura) e l’acqua. Inoltre Laura è rappresentata nella diverse stagioni della sua vita: alla creatura splendente di giovinezza si affianca l’ immagine di una donna spenta ma pur sempre amata dal poeta.
Quanto alla concezione dell’amore è ormai venuto meno in Petrarca l’idea stilnovista dell’amore- virtù, strumento di perfezionamento interiore e di avvicinamento a Dio. IL sentimento amoroso è tutto terreno e porta con sé il pentimento, il senso del peccato, il conflitto tra Bene e Male. Questi temi vengono espressi in uno stile armonico in cui il lessico e immagini si richiamano da un componimento all’altro.
Caratteristiche fondamentali del linguaggio petrarchesco
Analizziamo quali sono gli elementi distintivi del linguaggio utilizzato da Francesco Petrarca:
- La voluta limitatezza del lessico che evita i termini troppo realistici o violentemente espressivi, i vocaboli rari e quelli dialettali;
- Semplicità delle strutture sintattiche nelle quali la coordinazione prevale sulla subordinazione e ricorrono frequentemente coppie e antitesi.
Questo tipo di lingua, proprio per la sua medietà, uniformità e armonia, ha fatto scuola, imponendosi come modello in situazioni culturali diverse e lontane nel tempo.
La rappresentazione di Laura risulta più viva e terrena rispetto alle descrizioni nel Dolce Stil Novo dove i ritratti femminili rimangono inalterati.
Livello sintattico e lessicale
Dal punto di vista sintattico troviamo nel sonetto l’intreccio di tempi verbali che oscillano tra passato e presenta, sottolineando il trascorrere del tempo e i mutamenti che esso porta con sé.
I tempi verbali adoperati sono 3:
- una serie di IMPERFETTI descrittivi collocati all’inizio dei versi ,che hanno la funzione di proiettare nel passato e quindi nel ricordo la bellezza di Laura e che danno l’idea della continuità (erano, avolgea, ardea, avea, era, sonavan…);
- tre verbi al passato remoto che isolano all’interno della continuità del passato un evento unico e irripetibile: il primo incontro del poeta con la donna amata (arsi, fu, vidi…);
- due presenti (son, sana). Il primo verbo è rafforzato da “or”. Il valore della due forma verbali non è comunque uguale. La prima forma verbale viene utilizzata per mettere a fuoco lo scarto temporale piuttosto netta tra passato e presente e per sottolineare la fugacità della bellezza. ? un presente atemporale con un carattere sentenzioso che intende esprimere la perennità dell’Amore del poeta.
Non perderti tutti i nostri approfondimenti e gli appunti su Petrarca, Dante e Boccaccio:
- Letteratura Italiana
- Petrarca
- Letteratura Italiana - 200 e 300