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Il turismo

Storia del turismo e organizzazione dei servizi turistici.

Il turismo è l’insieme delle relazioni che si determinano per lo spostamento temporaneo delle persone. Perché ci sia turismo è necessario che lo spostamento sia temporaneo, i turisti sono infatti coloro che passano un periodo di tempo limitato, che deve comprendere almeno un pernottamento, fuori dalla località di residenza.

Gli spostamenti sono detti outgoing quando sono diretti fuori dalla regione o dal paese di residenza del turista; sono detti incoming gli arrivi di viaggiatori provenienti da altre località in un determinato paese o regione.

Il termine ricettivo indica tutti i servizi forniti ai turisti in arrivo: alloggio, transfer ossia il trasferimento dall’aereoporto, dal porto o dalla stazione di arrivo all’alloggio e viceversa.

I produttori dei viaggi che vengono offerti al pubblico sono chiamati Tour operator, sono invece chiamati Tour organized gli operatori che producono viaggi su richiesta della clientela, si chiamano agenzie di viaggi dettaglianti le aziende che si occupano della vendita di questi viaggi. Il viaggio prodotto da un operatore specializzato prende il nome di package tour cioè viaggio tutto compreso.

Evoluzione del turismo e dei servizi turistici

I primi grandi viaggiatori tra le grandi civiltà esistenti prima del 1000 a.C. erano gli egizi che anche se non sentivano il bisogno di spostarsi, non mancavano comunque i viaggi soprattutto a scopo religioso. Diversa fu la storia dei fenici esperti navigatori, i loro viaggi avevano scopi più che altro commerciali.

Un altro popolo che si distinse per le grandi mobilità fu quello persiano per motivi prevalentemente militari.

La civiltà greca portò a una svolta anche il modo di viaggiare, conferirono infatti motivazioni di tipo culturale, della ricerca del nuovo e accanto ai viaggi con motivazioni religiosi, già presenti in altre civiltà, si diffusero i soggiorni delle località termali. Poi fu la volta delle olimpiadi che avevano luogo ogni quattro anni a Olimpia a partire dal 776 a.C., i giochi olimpici determinarono lo spostamento di un gran numero di persone e rappresentarono il primo esempio di turismo sportivo nella storia. Si ritiene che pernottassero e ristorassero nelle case dei nobili mentre quelli di rango inferiore utilizzassero spazi all’aria aperta. Più tardi, l’aumento del flusso dei pellegrini e sportivi stimolò la costruzione delle prime strutture ricettive come edifici pubblici e campeggi ecc. Pindaro (poeta greco) fornì indizi sui tipi di capacità e strutture ricettive esistenti nell’antica Grecia, come il Leonidaion: uno stabile che forniva riparo ai visitatori di Olimpia.

L’ossatura dell’attuale rete stradale italiana e parte di quella europea è di origine romana. Le ragioni principali per cui i romani realizzarono una rete stradale così articolata ed estesa furono principalmente di ordine militare. Il potere era centrato nella capitale, che necessitava di un controllo continuo su tutte le province. Lungo questi percorsi i romani costruirono le prime strutture ricettive per le soste: stationes che servivano a rendere più agevole il viaggio, e in relazione alla loro funzione si possono distinguere in: mansiones: le strutture ricettive che si trovavano ogni 30 km e che garantivano ai viaggiatori il riposo notturno e inoltre servizi di assistenza come officina e stalle. Mutationes: erano luoghi dove il viaggiatore si poteva fermare per riposare. Sorgevano ogni 5 km e vi si poteva trovare anche la scuderia per il cambio dei cavalli. Non mancarono, neppure ai romani, motivazioni differenti di viaggio: erano molto diffusi i soggiorni termali e balneari, i viaggi verso i santuari, quelli di studio e culturali che avevano come meta principale la Grecia.
Fu durante l’impero romano che si consolidò l’abitudine di trascorrere un periodo di soggiorno in campagna, in villa. Da questa pratica derivò il termine villeggiatura.

La caduta dell’impero romano che ebbe luogo nel 476 d.C. divise l’Europa in un gran numero di signorie e piccoli poteri locali, ogni signoria aveva le proprie leggi, le sue regole, diverse da quelle dei confinanti e l’attraversamento dei territori non delimitati da mura o recinzioni era estremamente pericoloso, per la presenza di bande e di predatori affamati.

Bisogna attendere l’XI sec., cioè l’anno mille per assistere ai primi spostamenti importanti, a un certo rifiorire di commerci a maggiore distanza.

Fino a tutto il XV sec., cioè il 1400, le persone si spostavano prevalentemente per motivi di commercio e conquista.

Gli unici viaggiatori che facevano eccezioni erano i pellegrini, che affrontavano lunghi e pericolosi viaggi per recarsi ai luoghi sacri. Gli unici alloggi nel quale potevano trovare asilo erano i monasteri.
I viaggi dei pellegrini aumentano in occasione del giubileo del 1300, si calcolò che il numero dei viaggiatori affluiti a Roma fosse superiore a 200.000, un numero enorme se si considera, tra l’altro, che gli abitanti di Roma erano meno di 40.000.

Il XVI sec. segnò la rinascita di alcune grandi città come Roma, Firenze, Venezia, Parigi e Londra. Pertanto nel Rinascimento un grande spirito di rinnovamento e progresso percorse tutte le forme di espressione artistica (pittura, scultura, letteratura). Sorsero i primi alberghi per la clientela più esigente e le locande per quella più modesta e si diffusero i viaggi a lunga distanza, come ad esempio il Gran Tour il più noto e il più diffuso tra i viaggi culturali del 600 che toccava tutte le maggiori città europee.

Tra la fine del 700 e l’inizio dell’800, la nascita dell’industria produsse trasformazioni politiche, sociali ed economiche.
Nella società pre-industriale da una parte c’era chi doveva lavorare tutto il giorno, tutti i giorni; dall’altra chi poteva disporre liberamente il proprio tempo, non era legato a nessuna attività lavorativa e aveva cospicue ricchezze a disposizione. Sia ai signori che ai lavorativi l’idea di dividere la loro vita fra lavoro e riposo era sconosciuta. Con la rivoluzione industriale la separazione fisica tra luogo di produzione e luogo di residenza portò anche alla distinzione tra il tempo di lavoro e quello di riposo.

E’ con la nascita del tempo libero che nasce anche il turismo in senso moderno.
Nella prima metà del XIX sec. si registrò una consistente diffusione delle ferrovie. Il tempo libero da una parte, la possibilità di usufruire di un mezzo di trasporto dall’altra permisero lo sviluppo di attività turistiche a sempre nuovi soggetti, e non solo ai ricchi. Questo processo si sviluppò prima in Inghilterra e fu un inglese Thomas Cook l’inventore di un viaggio organizzato. Thomas Cook era proprietario di una piccola tipografia a Leicester, nel nord dell’Inghilterra. Thomas    era un sostenitore delle lotte contro la diffusione delle bevande alcoliche. Poiché il tempo libero di cui godevano gli operai era in gran parte speso nel bere, si determinavano problemi sociali di vasta portata. Cook pubblicava nella sua tipografia opuscoli sull’argomento, e l’idea di organizzare viaggi scaturì proprio da questo suo impegno sociale. Era previsto, per il 5 luglio del 1841, un raduno contro l’alcolismo a Loughbroug, un paese a circa 20 km da Leicester. Cook organizzò un treno speciale di supporter. L’iniziativa ebbe un grande successo: furono venduti 570 biglietti. Da allora Cook organizzò escursioni in occasione di meeting, fiere, mostre ed esposizioni e il successo delle sue iniziative fu tale che nel 1865 aprì a Londra un ufficio con la funzione principale di fornire alloggio a tutti i viaggiatori che giungevano nella capitale da tutta l’Inghilterra. Ben presto Cook cominciò a stampare un periodico, il Cook’s Excursionist and tour Advertiser, che indicava date, prezzi e itinerari di tutte le sue iniziative. Si trattava del precursore dei cataloghi che pubblicano oggi i Tour operator. Con il passare degli anni Cook estese i suoi itinerari e nel 1886 organizzò il primo viaggio oltre oceano, in America e l’anno successivo il primo giro del mondo. Nel 1878, la sua attività si era così allargata che, in occasione dell’esposizione universale che si tenne nella capitale francese, fornì trasporto, accoglienza e alloggio per 75.000 inglesi. Prima di morire, nel 1892, aveva creato un’organizzazione concepita in modo estremamente moderno, molto simile a quella che ancor oggi esiste e porta il suo nome. Poco dopo l’esperienza di Cook nacquero in tutta Europa le agenzie di viaggio e negli anni successivi in Italia, la CIT (compagnia italiana turismo), la Oltremare e la Perlo. Il turismo determinò lo sviluppo delle infrastrutture alberghiere cioè la creazione di alberghi, pensioni, locande, ristoranti, trattorie, nonché di attività commerciali e anche di attività editoriali di supporto per il turista. La prima pubblicazione dichiaratamente destinata a fungere da guida per i turisti risale al 1827 e fu stampata dall’editore tedesco Beadeker. Nel 1860 Beadeker disponeva di una collana completa di guide relative a tutti i paesi che potevano costituire mete turistiche. Per tutto l’800 il suo nome veniva usato anche in Italia come sinonimo di guida turistica.
All’inizio del secolo cominciò a diffondersi la pratica da parte delle aziende, di concedere giorni di ferie ai loro dipendenti.

La prima guerra mondiale costituì un punto di svolta di grande importanza non solo nei rapporti fra le potenze europee, ma anche nei rapporti sociali all’interno dei singoli paesi. La nobiltà europea perse molte delle proprie ricchezze e del proprio potere. Diventava sempre più potente la borghesia legata all’attività industriale, che si era arricchita proprio grazie alla guerra, producendo armi, mezzi, divise e beni che erano stati usati e distrutti durante il conflitto. Si trattava di una classe sociale meno riservata, più appariscente, che cercava forme di divertimento meno raffinate. In Italia, i treni popolari assicuravano escursioni domenicali per tutti e in Germania, sorsero i centri vacanza strutturati un pò come gli attuali villaggi turistici. Accanto al turismo d’èlite si sviluppò quindi una prima forma di turismo di massa. Il primo era individuale, libero, non controllato; il secondo era di gruppo, guidato e controllato dagli enti pubblici. Infatti, un anno dopo la fine della prima guerra mondiale il governo capì che il nostro paese rappresentava un itinerario obbligatorio per i turisti stranieri e che le entrate valutarie estere potevano rafforzare l’economia e il bilancio dello stato. Così, il governo, sostenne gli imprenditori nella creazione delle strutture ricettive e fondò la prima organizzazione turistica pubblica: ENIT nel 1919.

L’ENIT aveva lo scopo di provvedere alla promozione turistica dell’Italia all’estero. Nel 1929 nacquero le Aziende di cura e soggiorno e svolgevano la funzione di rappresentanza periferica dello Stato e un punto di riferimento per i turisti.

Nel 1936 nascono gli Enti provinciali per il turismo (EPT) con il compito di controllare e coordinare le aziende autonome e le strutture ricettive.

La seconda guerra mondiale seminò distruzione e morte e cancellò, per tutta la sua durata, quasi tutte le forme di turismo. Il secondo dopoguerra fu un periodo di grande sviluppo per tutte le attività economiche la diffusione della motorizzazione privata ebbe il suo boom verso la metà degli anni 50, con la produzione delle utilitarie, automobili di piccola cilindrata come la Fiat 600 e il “Maggiolino” della Wolkswaghen, consentendo di sviluppare nuove possibilità di movimento turistico.

Negli anni 50 si assiste ad una crescita senza precedenti dei viaggi sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Gli stranieri che entrarono in Italia nel 1950 furono poco meno di 5 milioni, di cui il 40% in treno e più del 50% su automezzi. Dieci anni dopo nel 1960, i movimenti d’ingresso alle frontiere italiane erano quasi quadruplicate e anche il modo di viaggiare si era profondamente modificato: solo il 24% si servì della ferrovia e oltre il 70% scelse invece il percorso stradale.

Negli anni 60 si sviluppa il turismo di massa, un numero crescente di persone cerca percorsi standardizzati.

La capacità ricettiva raddoppiò dal 1949 al 1960, sorgono le prime strutture extralberghiere dando via al boom economico e cancellando la miseria e i danni bellici.
La presenza degli stranieri in Italia significava un giro d’affari conveniente per gli alberghi, ristoranti, trasporti, ADV e tour operator.

Pianificazione di un’attività turistica

E’ ormai noto a tutti come alberghi e turismo siano due elementi fra loro strettamente interdipendenti al punto che la mancanza o la carenza di uno dei due impedirebbe o renderebbe difficoltosa l’attività turistico alberghiera.

L’impianto di un’azienda alberghiera deve essere preceduto da uno studio detto di fattibilità, che ha lo scopo di ridurre i rischi dell’investimento, attraverso l’individuazione esatta delle caratteristiche tecniche e finanziarie del progetto.

Studio di fattibilità di un nuovo insediamento alberghiero nella città di Sciacca

Hotel 4 stelle, C.da Muciara.

Analisi dell’area

L’ubicazione costituisce uno degli elementi primari che ne determinano il successo.
Adagiata su una formazione naturale a terrazze degradanti verso il mare, Sciacca si affaccia direttamente sul Mar Mediterraneo.
L’area in esame è ubicata ai margini del centro abitato delimitata al nord dal monte “San Calogero”; a est con la contrada Sovareto, caratterizzata dal complesso alberghiero di Sciacca Mare e da impianti sportivi e ricreativi sparsi nella zona; al sud con il Mar Mediterraneo e a ovest con la rupe di Cammordino, caratterizzata da insediamenti alberghieri, turistici, ricreativi e culturali.
Sciacca attualmente è caratterizzata da insediamenti industriali in gran parte in disuso, pertanto si presenta in uno stato di degrado ambientale nonostante la particolare posizione geografica, particolarmente privilegiata data la sua vicinanza con il centro storico, quindi ricca di valenze per lo sviluppo turistico, infatti permette uno sviluppo turistico che sia in continuità con la città.
Attualmente la località beneficia di un turismo termale e balneare, inoltre è meta di brevi viaggi/soggiorni organizzate da agenzie del posto.
La popolazione è di circa 50.000 abitanti. Prevalgono le attività turistiche o legate al turismo, numerose le imprese artigiane (ceramica). Il grosso della popolazione appartiene alla classe media (piccoli imprenditori e impiegati). Scarsa la conflittualità sociale, in virtù di un sistema economico largamente basato sulla cooperazione e sul coinvolgimento dei lavoratori. Gli alberghi sono circa dieci pochi fra questi ubicati nel centro cittadino. La località, dista a 100 km circa dall’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, è servita da 2 strade statali ad alto scorrimento.

Analisi del mercato

Con questa analisi si arriva all’identificazione del mercato in cui operare.
Sciacca gode di un discreto flusso turistico favorito dal clima, dalla posizione strategica vicino al mare e a pochi chilometri dalle zone archeologiche di Selinunte e Agrigento e anche dall’efficienza degli stabilimenti termali, che sfruttano le locali sorgenti di acque sulfuree, salso-bromo-iodiche e solfato-alcaline. Quello del turismo balneare è in assoluto il mercato più consistente. Si valuta che comprende circa il 60% di tutti i movimenti turistici. Sarà inevitabile puntare quindi su questa tipologia di turisti che cerca un’offerta aggiuntiva del divertimento fornito da un’attività di animazione, spettacoli, sale giochi, spazi di ritrovo, attrezzature sportive come campi da tennis, corsi di nuoto, di vela, di sci d’acqua garantendo divertimento e possibilità di socializzare per tutti. Acquista sempre maggiore importanza l’attività termale in questa località le Terme di Sciacca hanno origini antichissime, il fenomeno, alimentato da un’attività vulcanica sotterranea, si manifesta all’aria aperta con un ricco patrimonio idro-termale, che ne fa una stazione di primaria grandezza, la cui efficacia è attestata, da molti studiosi, in molti trattati. Del resto il soggiorno in un centro termale non è più, come in passato, un luogo di vacanza per nobili, le terme sono diventate un luogo di villeggiatura per tutti coloro che intendono curare il proprio fisico. Infatti alla tradizionale clientela, prevalentemente anziana, si affianca una clientela fatta di giovani e adulti. Proprio grazie alla posizione privilegiata dell’area in esame, l’albergo potrà abbracciare diverse forme di turismo e puntare su un target molto vario.

Analisi della concorrenza

Prende in considerazione le strutture, i servizi e i prezzi.
Si decide di limitare l’indagine agli alberghi a 4 stelle:
Gli alberghi a 4 stelle presenti in questa località sono 2: il Grand Hotel delle Terme e il Villa Palocla.

Analisi tecnica

Si tratta di assodare i requisiti tecnici che l’impresa deve possedere in funzione del mercato e del tipo di lavoro che intende svolgere.

• Struttura orizzontale
• 200 camere doppie, tutte con bagno, arredate in stile moderno.
• 5 Suites.
• Ristorante da 410 coperti
• Lavanderia affidata all’esterno
• Aria condizionata
• 3 ascensori
• 2 sale per riunioni da 150 posti ciascuna, trasformabili in sale da banchetto
• 2 ampie sale per attività ricreative: il mini club per bambini da 4 a 8 anni e il kid club per bambini da 8 a 12 anni.
• 1 palestra
• 1 campo da tennis
• 2 piscine: una per adulti e una per bambini, coperte per la stagione invernale.
• 1 parcheggio
• 1 discoteca
• 1 bar

Descrizioni delle attività

L’albergatore si propone di assumere:
• Giovani con una buona preparazione culturale di base, che abbiano seguito corsi di specializzazione turistica o partecipato a stages in Italia e all’estero.
• In tutto 50 persone più un direttore (con esperienza maturata in alberghi di livello internazionale)

L’organigramma sarà:
• Un direttore
• Un capo ricevimento e due addetti al front office
• Un maitre e quattro camerieri di sala
• Un cuoco e quattro aiuto cuoco
• Un primo e un secondo barman
• Una governante e sei cameriere ai piani
• Tre facchini
• Un gruppo di animazione formato da 15 persone
• Due istruttori per le attività sportive
• Quattro baby-sitters
• Due bagnini
• Un economo
• Un manutentore

Previsioni finanziarie ed economiche

Previsioni finanziarie

Un albergo a struttura orizzontale richiede un investimento maggiore rispetto ad una struttura verticale. La cifra del fabbisogno finanziario comprende le spese per la costruzione dell’azienda (notaio, allacciamenti vari, ecc.), le retribuzioni iniziali, la pubblicità, ecc.

L’apporto del signor Manni e degli altri investitori non deve essere inferiore al 35% del fabbisogno finanziario. Volendo ridurre i rischi a zero, il capitale proprio deve essere pari al 50% del capitale totale. Nella fattispecie la proprietà è in grado di finanziare l’operazione per il 35% con capitale proprio (lire 2.968.000.000)

Previsioni economiche

E’ l’ultimo passo per stabilire la fattibilità dell’impresa. L’imprenditore ne valuta la redditività. Naturalmente il preventivo economico si basa su ipotesi. Manni ipotizza per il primo esercizio:
• 200 camere doppie
• 5 suites
• 410 posti letto
• Grado di occupazione delle camere: 35% (90% per le doppie, 10% per le suites)
• Capacità ricettiva potenziale (410 x 365) = 149.650
• Capacità ricettiva prevista (35% di 149.650) = 52.377
• Capacità ricettiva prevista per le doppie (90% di 52.377) = 47.139
• Capacità ricettiva prevista per le suites (10% di 52.377) = 5.238
• Prezzo della camera lire 230.000
• Prezzo della suite lire 350.000

Altre ipotesi riguardano:
• Bar, ristorante, sale riunioni (ricavo medio supposto: lire 900.000.000)
• Spese per derrate alimentari
• Spese per materiali di consumo
• Spese per divise del personale
• Spese per lavanderia
• Spese pubblicitarie
• Costi di energia
• Commissioni di agenzia
• Spese amministrative
• Spese per manutenzione e riparazioni
• Costo del personale (stipendio medio mensile lordo per addetto, lire 3.000.000; stipendio mensile lordo per direttore, lire 7.000.000)
• Quote d’ammortamento
• Oneri finanziari

Ecco la situazione per il primo anno:

  • Economia

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