Nell’immediato, a riscuotere maggiori vantaggi dalla stipula dei Patti Lateranensi fu il fascismo, in quanto poté presentarsi agli italiani, un popolo per la quasi totalità cattolico, come il soggetto che era riuscito, dopo un sessantennio di trattative sterili, a risolvere la controversia che era sorta tra Papato e Stato italiano all’indomani della presa di Roma, nel 1870; nelle elezioni che si tennero poco dopo la stipula dei Patti, infatti, il fascismo registrò un consenso plebiscitario. Nel lungo periodo, però, la Chiesa poté vantare risultati dalle conseguenze più durature e più importanti, infatti i Patti prevedevano la libertà della Chiesa nella gestione delle proprie organizzazioni collaterali, soprattutto in quelle riservate ai ragazzi; in tal modo la Chiesa si presentava come l’unico soggetto, oltre al fascismo, a poter vantare una discreta autonomia nel campo delle organizzazioni giovanili e ciò le permise, alla caduta del regime, di proporre al Paese una classe dirigente nuova e preparata, formatasi proprio in tali organizzazioni. Dal punto di vista della laicità, però, tali accordi rappresentarono un passo indietro, in quanto non erano più marcati i confini tra Stato e Chiesa, con l’accettazione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole e con il riconoscimento civile del solo matrimonio di rito cattolico.
- Temi e Saggi