Incontentabilità umana - Studentville

Incontentabilità umana

Homo quidam cum, per forum transiens, puerum magna cum desperatione flentem vidisset, appropinquavit ut causam tanti doloris cognosceret atque ei solacium afferret. Itaque e puero quaesivit: «Cur tam desperatus es et tantas lacrimas effundis ut etiam saxa commoveas?». Respondit inter lacrimas puer: «Amisi nummum, quem mater mihi nuper dedit». Tunc homo magnanimus: «Ne fleveris, lacrimas deterge – inquit – quod ego tibi alterum nummum donabo» et assem puero dedit. Puer assem cepit et primum laetus gratiam viatori egit sed secundum rursus flere coepit. Tum homo obstupefactus rogavit: «Cur, puer, rursus fles?». Respondit ille: «Fleo quia, nisi assem meam amisissem, nunc duos haberem!».

Versione tradotta

Un uomo che passava per il foro, avendo visto un bambino che piangeva con gran disperazione, gli si avvicinò per conoscere la causa di tanto dolore e offrirgli conforto. E così domandò al bambino: «Perché sei tanto disperato e spargi tante lacrime da commuovere anche i sassi?». Il bimbo rispose tra le lacrime: «Ho perso una moneta, che mi ha dato poco fa mia madre». Allora l'uomo, magnanimo: «Non piangere, asciuga le lacrime - disse - ché io ti donerò un'altra moneta» e diede al bambino un asse. Il bambino prese l'asse e dapprima felice rese grazie al viandante, ma subito dopo ricominciò a piangere. Allora l'uomo stupefatto domandò: «Perché, fanciullo, piangi ancora?». Quello rispose: «Piango perché, se non avessi perso il mio asse, ora ne avrei due!».

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