Tarentini cum romani contra eos bellum gererent quia eorum legatis inuriam fecerant a pyrrho auxilium petiverunt qui cum in italiam venisset romanos compluribus proeliis vicit. Tum senatuscontra eum misit Fabricium ut hostem ex italia pelleret. Pyrrhus cum non ignoraret praeclaram Fabricii integritatem tamen animum eius temptare studuit et ad eum legatos misit ut pacem iungeret. Fabricius autem cum multa munera ei rex promisisset tamen nullo modo condiciones pacis iniquas et in honestas accepit neque vincere dolo vel fraude voluit . Cum enim noctu venisset medicus Pyrrhi ad castra Romanorum sic dixit: ” Regem meum veneno interimam si mihi praemium magnae pecuniae promiseris” .Haec cum audivit ille vehementi ira exarsis et militibus suis imperavit ut medicum catenis vincerent et ad castra regis reducerent cum cuperet armis e virtute non fraude cum hoste certare.
Versione tradotta
I tarantini, avendo i Romani fatto guerra contro di loro poichè avevano offeso i loro luogotenenti, chiesero aiuto a Pirro , che, venendo in Italia, vinse i Romani in diversi combattimenti. Allora il senato gli mandò contro Fabrizio per cacciare il nemico dall'Italia. Pirro, non ignorando la assai famosa integrità di Fabrizio, cercò tuttavia di tentare il suo animo, mando a quello i luogotenenti per raggiungere la pace. Fabrizio tuttavia, avendogli il re promesso molti doni, in nessumo modo accettò le condizioni sfavorevoli di pace, non volle vincere nè con il dolo nè con la frode. Giungendo di notte anche il medico di Pirro all'accampamento dei Romani, disse :" Ucciderò il mio re con il veleno, se mi prometterai un premio di grande denaro". Quandò udì queste cose, arsò da una tremenda ira e comandò ai suoi soldati di legare il medico con le catene e di ricondurlo all'accampamento del re, desiderando con le armi e con la virù gareggiare con il nemico e non con la frode.
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