Galli, abundante multitudine, cum eos non caperent terrae quae genuerant, trecenta milia hominum ad sedes novas quaerendas miserunt.
Ex his portio in Italia consedit, quae et urbem Romanam captam incendit, et portio Illyricos per strages barbarorum penetravit et in Pannonia consedit: gens aspera, audax, bellicosa, quae prima post Herculem, Alpium invicta iuga et frigore intractabilia loca transcendit. Ibi, domitis Pannoniis, per multos annos cum finitimis varia bella gesserunt. Hortante deinde successu, divisis agminibus, alii Graeciam, alii Macedoniam, omnia ferro proterentes, petiverunt; tantusque terror Gallici nominis erat, ut etiam reges non lacessiti ultro pacem ingenti pecunia mercarentur.
Versione tradotta
I Galli, in abbondante moltitudine, poiché la terra che li aveva generati non li conteneva, mandarono 300.000 uomini a cercare nuove sedi. Tra questi una parte si stabilì in Italia, che incendiò, avendola presa, la città di Roma; una parte penetrò, con la guida degli uccelli, nel cuore dell'Illiria, attraverso stragi di barbari, e si stabilì in Pannonia: razza feroce, audace, bellicosa, che per prima dopo Ercole, al quale questa impresa diede ammirazione di virtù e fiducia di immortalità, attraversò i luoghi impraticabili per il freddo e le vette impenetrabili delle Alpi: qui sedati i Pannoni, condussero varie guerre con i popoli confinanti per molti anni. Incoraggiando il successo, in schiere divise, alcuni partirono per la Grecia, altri per la Macedonia, distruggendo tutto con le armi. E tanto era il terrore del nome dei Galli, che anche i re pagarono somme, oltre la pace, per non provocarli.
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