Ora il mio maestro avanza per uno stretto sentiero, tra il muro che cinge la città e i
sepolcri roventi, e io lo seguo. “O virtù eccelsa (Virgilio), che mi conduci, come tu vuoi, attraverso i cerchi degli empi”
presi a dire, “parla ed esaudisci il mio desiderio. Sarebbe possibile vedere i peccatori che giacciono dentro le tombe? tutti
i coperchi, infatti, sono sollevati, e nessuno fa ad essi la guardia. ” E Virgilio: “Tutte le tombe saranno chiuse quando (nel
giorno del Giudizio Universale) le anime torneranno qui dalla valle di Giosafàt insieme ai corpi che hanno lasciato in terra.
In questa zona del cerchio hanno il loro luogo di sepoltura Epicuro e i suoi adepti, i quali credono che lanima muoia insieme
al corpo. Perciò ben presto dentro questo stesso cerchio sarà data soddisfazione alla domanda che mi fai, e anche al desiderio
che mi nascondi “. E io: “Mia buona guida, io non ti tengo celato il mio animo se non per parlare poco, e tu stesso mi hai
indotto a ciò non soltanto ora”. “O Toscano che ancora in vita percorri la città infuocata parlando in modo così decoroso, abbi
la compiacenza di fermarti qui. Il tuo modo di parlare rivela che sei nato in quella nobile terra alla quale forse arrecai
troppo danno.” Questa voce si levò allimprovviso da uno dei sepolcri; mi avvicinai, intimorito, un po più a Virgilio. Ed egli
mi disse: “Voltati: che cosa fai? Ecco là Farinata che si è levato: lo vedrai interamente dalla cintola in su “. Io avevo già
fissato il mio sguardo nel suo; ed egli stava eretto con il petto e con la fronte quasi avesse linferno in grande disprezzo. E
le mani incoraggianti e sollecite ti Virgilio mi sospinsero fra le tombe verso quel dannato, con questa esortazione: “Le tue
parole siano misurate”. Non appena fui ai piedi della sua tomba, mi osservò un poco, e poi, quasi sprezzante, mi chiese: “Chi
furono i tuoi antenati ? ” Io, che desideravo obbedire, non glieli nascosi, ma tutti glieli indicai; per cui egli sollevò un
poco le ciglia, poi disse: “Furono acerrimi nemici miei e dei miei avi e del mio partito, tanto che per due volte li debellai”.
” Se furono mandati in esilio, tornarono da ogni luogo” gli risposi “sia la prima che la seconda volta; ma i vostri non
impararono bene larte del ritornare”. A questo punto si levò dallapertura scoperchiata unombra accanto a quella di Farinata,
visibile dal mento in su: penso si fosse alzata sulle ginocchia. Guardò intorno a me, come se avesse desiderio di vedere se con
me cera qualcun altro; e dopo che ebbe finito di dubitare, tra le lagrime disse: “Se il tuo alto ingegno ti consente di
attraversare la buia prigione infernale, dovè mio figlio? perché non è con te? “. Ed io: “Non giungo per mio merito: Virgilio,
che là mi aspetta, attraverso questo luogo mi conduce, se riuscirà a seguirlo, fino a colei (Beatrice, simbolo della fede) che
il vostro Guido ebbe in dispregio”. Le sue parole e la qualità del supplizio mi avevano già palesato il nome di questo
peccatore; perciò la mia risposta fu tanto esauriente. Alzatosi di scatto in piedi gridò: “Come hai detto? egli ebbe? non vive
più? la dolce luce non colpisce più i suoi occhi? ” Quando si avvide di un certo indugio che io facevo prima di rispondergli,
cadde nuovamente indietro e non si mostrò più fuori. Ma il magnanimo Farinata, a richiesta del quale mi ero fermato, non cambiò
espressione, né mosse il collo, né chinò il suo fianco; e proseguendo il discorso di prima, disse: ” Se hanno male imparato l
arte del ritornare, ciò mi procura un dolore più grande di quanto non faccia la tomba in cui sto a giacere. Ma il volto della
donna che qui governa non si riaccenderà nemmeno cinquanta volte, che tu stesso apprenderai quanto sia dura larte di ritornare
in patria. E voglia il cielo che tu possa ritornare nel mondo dei vivi, dimmi (per questo augurio che ti faccio): perché il
popolo fiorentino è così spietato in ogni sua legge contro quelli della mia famiglia? ” Gli risposi: ” La crudelissima strage
che tinse del colore del sangue il fiume Arbia, fa prendere tali decisioni nelle nostre assemblee “. Dopo aver sospirato e
scosso la testa, disse: ” Non fui io solo a provocare questa strage né certamente senza un motivo mi sarei mosso insieme agli
altri esuli. Ma fui io solo, là dove fu da tutti tollerato che Firenze venisse rasa al suolo, colui che la difesi apertamente ”
“Deh, possa aver pace un giorno la vostra discendenza ” lo pregai, “scioglietemi (in nome di questo augurio) quel dubbio che in
questo cerchio ha confuso le mie idee. Sembra che voi prevediate , se intendo bene, quello che il tempo porta con sé (il
futuro), ma per il presente vi trovate in una condizione diversa. ” ” Noi vediamo ” disse ” come colui che ha la vista
difettosa, le cose che sono da noi lontane; di tanto ancora ci illumina Dio. Quando esse si avvicinano o sono presenti, la
nostra mente non ci è di nessun aiuto; e se qualcun altro non ci porta notizie, non sappiamo nulla del vostro stato sulla
terra. Puoi pertanto capire come la nostra conoscenza sarà del tutto offuscata dal momento in cui (dopo il Giudizio Universale)
la porta del futuro si chiuderà. ” Allora, come punto dal rimorso per una colpa da me compiuta, parlai: ” Ora direte dunque
allombra che è ricaduta (nel sepolcro) che suo figlio è ancora unito ai vivi; e riferitele che, se pocanzi tacqui invece di
risponderle, lo feci perché già stavo pensando al dubbio che mi avete chiarito “.
Ormai Virgilio mi stava richiamando;
perciò con maggior sollecitudine pregai Farinata che mi facesse i nomi dei suoi compagni di pena. Mi disse: ” In questa parte
del cerchio giaccio con moltissimi altri: qui dentro ci sono Federico Il, e il Cardinale; e taccio dei rimanenti “. Poi si
nascose (nel sepolcro); ed io mi diressi verso Virgilio, riandando col pensiero a quella profezia che mi sembrava ostile. Egli
sincamminò; e poi, mentre procedevamo, mi chìese: ” Perché sei così turbato? ” E io risposi alla sua domanda. “La tua memoria
serbi ciò che di ostile ti è stato predetto ” mi ingiunse Virgilio. “Ed ora fa attenzione a queste parole ” ed alzò lindice: ”
quando ti troverai in presenza della soave luce che si sprigiona da colei (Beatrice) che vede tutte le cose, apprenderai da lei
il corso della tua vita. ” Poi si diresse verso sinìstra: ci allontanammo dal muro e procedemmo, verso la parte centrale del
cerchio seguendo un sentiero che terminava in un baratro il quale faceva giungere fin lassù il suo puzzo nauseabondo.
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