La fiamma si era già raddrizzata e
stava ferma perché più non parlava, e già si allontanava da noi col permesso del caro Virgilio,
quando unaltra, che
sopraggiungeva dietro di lei, ci fece volgere lo sguardo verso la sua punta a causa di un mormorio che da essa
proveniva.
Come il toro siciliano che muggì per la prima volta, e ciò fu cosa giusta, con il lamento di colui che laveva
costruito con i suoi arnesi,
muggiva con il gemito del martirizzato, tanto che, sebbene fosse fatto di rame, sembrava che
lui stesso soffrisse,
così, non trovando allinizio né una via né unapertura attraverso il fuoco, le parole dolorose si
mutavano nel suono di questultimo.
Ma dopo che ebbero trovato la loro via verso lalto attraverso la punta, comunicandole
quella vibrazione che la lingua aveva loro impresso mentre passavano,
udimmo dire: ” O tu al quale rivolgo la parola e che
or ora parlavi in dialetto lombardo, dicendo “Adesso vattene; più non ti sprono a parlare”,
sebbene io sia arrivato forse un
po tardi, non ti dispiaccia rimanere a parlare con me: vedi che a me non rincresce, eppure brucio!
Se tu proprio ora sei
precipitato nellinferno da quella amata terra italiana dalla quale ho portato tutti i miei peccati,
dimmi se i Romagnoli
sono in pace o in guerra; perché io nacqui nei monti là tra Urbino e il giogo da cui scaturisce il Tevere “.
Stavo ancora
attento e chinato verso il fondo, allorché Virgilio mi toccò nel fianco (tentò di costa), dicendo: ” Parla tu; costui è
italiano (latino) “.
Ed io, che ero già preparato a rispondere, presi a parlare senza indugio: ” O anima che sei celata
laggiù,
la tua Romagna non è, e non è mai stata, in pace nel cuore dei suoi signori; ma ora non vi lasciai alcun conflitto
manifesto.
Ravenna si trova nella condizione in cui è stata per molti anni: laquila dei da Polenta se la custodisce, in
modo da coprire con le ali anche Cervia.
La città (la terra: Forlì) che già sostenne il lungo assedio e fece una strage di
Francesi. è ora sotto il dominio degli artigli verdi (degli Ordelaffi).
E il vecchio Malatesta da Verrucchio e suo figlio,
che fecero strazio di Montagna, là (a Rimini e nelle terre vicine) dove sono soliti farlo usano i denti a mo di
succhiello.
Le città bagnate dal Lamone (Faenza) e dal Santerno (Imola) sono governate dal piccolo leone in campo bianco,
che cambia partito da una stagione allaltra.
E Cesena che è bagnata dal Savio, così comè sistemata tra la pianura e l
Appennino, vive tra la tirannide e la libertà.
Ora ti prego di raccontarci chi sei: non essere restio a parlare più che non
lo sia stato io, se vuoi che il tuo nome abbia nel mondo una fama duratura “.
Dopo che la fiamma ebbe alquanto rumoreggiato
comera solita fare, mosse la cima aguzza di qua e di là, e poi pronunciò tali parole :
” Se io pensassi che la mia risposta
fosse data a una persona che prima o poi tornasse sulla terra, questa fiamma sarebbe silenziosa;
ma poiché da questo abisso
mai alcuno ritornò vivo, se è vero ciò che mi si dice, ti rispondo senza timore dessere coperto dinfamia.
Fui guerriero, e
poi frate francescano, ritenendo che, cinto da quel cordiglio, avrei riparato (alle mie colpe); e sicuramente ciò che io
credevo si sarebbe avverato del tutto,
se non fosse stato per il papa, che mal gliene incolga!, che mi ece ricadere nei
peccati di prima; e voglio che tu ascolti in qual modo e perché.
Finché fui il principio informativo (forma lui: in quanto
anima, nel significato solito della Scolastica) del corpo che mi diede mia madre (cioè: finché fui vivo), le mie azioni non
furono il risultato della forza, ma dellastuzia (di volpe).
Io conobbi tutte le astuzie e tutti i raggiri, e li usai così
bene, che la loro fama raggiunse i confini del mondo.
Quando mi accorsi di essere arrivato a quelletà (la vecchiaia) in cui
ognuno dovrebbe ammainare le vele e radunare le sartie,
quello che prima mi era piaciuto, allora mi dispiacque, e dopo
essermi pentito e confessato mi feci frate; ah povero infelice!, e ciò mi avrebbe giovato.
Il capo (Bonifacio VIII) dei
Farisei dei nostri giorni, conducendo una guerra vicino a Roma, e non contro Saraceni né contro Ebrei (cioè contro i nemici
della religione cattolica),
giacché ogni suo avversario era cristiano, ma nessuno era stato a conquistare Acri né a
commerciare nel paese dei Sultano,
non rispettò in sé né lelevato incarico né gli ordini sacerdotali, né in me quel cordone
francescano che rendeva un tempo più magro chi se ne cingeva.
Ma come limperatore Costantino mandò a chiamare dalla grotta
dei monte Soratte papa Silvestro I per essere guarito dalla lebbra, così quegli mi fece andare da lui come medico
per
guarirlo dalla febbre della sua superbia: mi chiese consiglio, e io tacqui, perché le sue parole mi sembrarono
dissennate.
Egli poi disse: “Non aver timore; tassolvo fin dora, e tu indicami il modo di abbattere Palestrina.
E in
mio potere chiudere e aprire. come tu ben sai, il regno dei cieli; perciò due sono le chiavi che il mio predecessore (Celestino
V, che rinunciò al trono pontificio) rifiutò “.
Allora i fondati argomenti mi spinsero là dove il silenzio mi parve la
risoluzione peggiore, per cui dissi: “Padre, giacché tu mi assolvi
da quella colpa in cui ora devo cadere, promettere molto
e mantenere poco ti faranno trionfare (sui tuoi nemici) nelleccelso tuo trono”.
Giunse poi San Francesco, non appena fui
spirato, per prendere la mia anima; ma uno dei diavoli gli disse: “Non portarla via con te: non farmi torto.
Egli deve
venire nellinferno tra i miei sudditi perché ha dato il consiglio ingannatore, dopo il quale sono stato sempre pronto ad
afferrarlo per i capelli;
non si può infatti assolvere chi non si pente. né è possibile pentirsi e peccare al tempo stesso
perché è cosa contraddittoria “.
Oh misero me! come trasalii quando mi ghermì dicendomi: “Forse non pensavi che io fossi
logico!”
Mi condusse da Minosse; e quello avvolse otto volte la coda intorno al suo duro dorso; e dopo essersela morsicata
per la grande ira,
disse: ” Costui è uno dei peccatori che il fuoco sottrae alla vista”; perciò io sono dannato nel luogo
che vedi, e così avvolto dalle fiamme, camminando, mi cruccio. ”
Quando ebbe così finito di parlare, la fiamma si allontanò
gemendo di dolore, torcendo e dibattendo la punta aguzza.
Noi proseguimmo oltre, sia io che Virgilio, su per il ponte fino
al successivo che copre la bolgia nella quale è scontata la pena
da parte di coloro che, suscitando discordia, si gravano
del peso della colpa.
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