Se i miei versi fossero aspri e striduli in misura adeguata al malvagio cerchio
sopra il quale premono tutte le altre rocce,
io esprimerei più compiutamente la sostanza dei mio pensiero; ma dal momento
che non dispongo di tali versi, non senza timore mi accingo a parlare;
poiché non è unimpresa da prendere alla leggiera
descrivere il centro di tutto luniverso (nel sistema tolemaico il centro della terra coincide con il centro delluniverso;
esso, nel mondo immaginato da Dante, è occupato da Lucifero, che si trova nel punto centrale dei nono cerchio), né tale da
essere espressa da una lingua infantile
ma soccorrano il mio poetare le Muse che aiutarono Anfione a cingere Tebe di mura,
in modo che le mie parole non si allontanino dalla realtà.
O anime più delle altre sciagurate che state nel luogo del quale
è arduo parlare, meglio per voi se nel mondo foste state pecore o capre!
Non appena fummo in fondo al buio pozzo assai più
in basso dei piedi del gigante (poiché la superficie ghiacciata di Cocito è inclinata verso il suo centro e Anteo ha deposto i
due pellegrini ad una certa distanza da sé, questi si trovano in un luogo più basso di quello ove il gigante poggia i piedi), e
io guardavo ancora lalta parete (del pozzo),
udii dirmi: ” Fai attenzione a come cammini; avanza, in modo da non calpestare
con i piedi le teste degli infelici fratelli doloranti (di noi, che fummo uomini come te, e quindi siamo tuoi fratelli)
“.
Perciò mi volsi, e vidi stendersi davanti a me e sotto i miei piedi un lago che sembrava di vetro e non dacqua.
Il
Danubio in Austria (la Danoia in Osterlicchi), o il Don sotto il freddo cielo boreale non formano durante linverno una crosta
di ghiaccio così spessa, sullo scorrere delle loro acque,
come quella che si trovava in quel posto; infatti se il monte
Tambura, o la Pania della Croce (due montagne delle Alpi Apuane) vi fossero caduti sopra, non avrebbe scricchiolato nemmeno
dalla parte dei margine (dove lo spessore del ghiaccio è minore).
E come la rana sta a gracidare col muso fuori dellacqua,
nel periodo estivo, quando la contadina sogna spesso di raccogliere il grano,
allo stesso modo, livide, le ombre dei dannati
erano confitte nel ghiaccio fino al punto nel quale la vergogna si manifesta (solo il viso sporgeva cioè dalla superficie
ghiacciata), emettendo, col battere dei denti, un suono simile a quello prodotto dalle cicogne.
Ognuna teneva il volto
abbassato: in loro il freddo è attestato dalla bocca (attraverso il battere dei denti), e il dolore dagli occhi.
Dopo
essermi alquanto guardato intorno, rivolsi lo sguardo ai miei piedi, e vidi due così vicini, che avevano i capelli mescolati
insieme.
” Ditemi, voi che così strettamente siete abbracciati “, dissi, ” chi siete? ” E quelli alzarono la testa; e dopo
che ebbero levato lo sguardo verso di me,
i loro occhi, che prima erano bagnati dalle lagrime soltanto allinterno, le
lasciarono cadere fino alle labbra, e il gelo le trasformò in ghiaccio fra loro e li strinse luno allaltro.
Una spranga di
ferro non tenne mai così fortemente unito un pezzo di legno ad un altro pezzo di legno; per cui essi come due arieti cozzarono
luno contro laltro, tanta fu lira che li sopraffece.
Ed uno di loro che a causa del freddo aveva perduto entrambi gli
orecchi, continuando a tenere il viso abbassato, disse: ” Perché ci fissi tanto intensamente ?
Se vuoi apprendere chi sono
questi due, sappi che la valle attraverso la quale scende il fiume Bisenzio appartenne al loro padre Alberto ed a
loro.
Furono generati da una medesima madre; e potrai cercare per tutta la Caina, senza trovare un dannato più meritevole di
essere confitto nel ghiaccio;
non colui del quale, per mano di Artù, il petto e lombra furono trafitti da un solo colpo di
lancia; non Focaccia; non costui che mi ostruisce
la vista con la sua testa, in modo che io non riesco a vedere più in là,
ed ebbe nome Sassolo Mascheroni: se sei toscano, sai bene ormai di chi parlo.
Focaccia è il soprannome del pistoiese di
parte bianca Vanni dei Cancellieri, reo di aver ucciso proditoriamente il cugino Detto dei Cancellieri.
E perché tu non mi
faccia più oltre parlare, sappi che fui Camicione dei Pazzi; e aspetto Carlino che mi faccia apparire meno colpevole “.
Poi
vidi uninfinità di volti resi paonazzi dal freddo; per cui sento un brivido, e lo sentirò sempre, al pensiero degli stagni
ghiacciati.
E mentre avanzavamo in direzione del centro (della terra e delluniverso) verso il quale ogni peso converge, e
io tremavo nella gelida ombra eterna,
se lo feci deliberatamente o per volontà di Dio o per caso, non so; ma, mentre
passeggiavo fra le teste, colpii violentemente col piede una di queste nel volto.
Piangendo mi rimproverò: ” Perché mi
percuoti? se tu non vieni ad accrescere la punizione assegnatami a causa di Montaperti, perché mi tormenti? ”
Ed io:
“Maestro, aspettami ora qui, in modo che io chiarisca un mio dubbio per mezzo di costui; poi mi farai affrettare quanto vorrai
“.
Virgilio si fermò, e io dissi a quello che continuava ad imprecare aspramente: “Chi sei tu che mi rimproveri in modo così
violento? ”
” Di tu piuttosto chi sei che cammini per lAntenora colpendo ” rispose “le guance a me, in modo che, se io
fossi vivo, la tua sarebbe unoffesa troppo grave (cioè: saprei vendicarmi)? “.
” Son io che sono vivo, e ti può essere
gradito ” risposi, ” se desideri fama, che io registri il tuo nome tra le altre cose che ricorderò. ”
Ed egli: ” Desidero
proprio lopposto; va via di qua e non mi dare più fastidio, perché senza risultato usi le tue lusinghe in questa bassura!
”
Allora lo afferrai per la collottola, e dissi: ” Occorrerà che tu dica il tuo nome, o che nemmeno un capello rimanga sulla
tua testa”.
Per cui egli: “Per il fatto che tu mi strappi i capelli, né ti dirò chi sono, né te lo rivelerò, se anche tu mi
cada sulla testa mille volte “.
lo avevo già afferrato e attorcigliato i suoi capelli, e gliene avevo strappati più di una
ciocca, mentre egli latrava con gli occhi ostinatamente volti in basso,
allorché un altro gridò: ” Che ti prende, Bocca? non
ti basta battere i denti? hai bisogno anche di latrare? quale diavolo ha messo la mano su di te? ”
” Ormai ” dissi ” non ho
più bisogno che tu parli, perverso traditore; ìnfatti, per aumenta. re la tua vergogna, io porterò notizie vere sul tuo conto.
”
” Vattene ” rispose, ” e racconta ciò che vuoi; ma non tralasciare, se potrai uscire di qui, di menzionare colui che poco
fa è stato così pronto a parlare.
Egli è punito qui per il denaro ricevuto dai Francesi: “Io vidi” potrai dire “quello di
Dovera là dove i dannati soffrono il freddo “.
Se ti venisse chiesto “Chi altro cera?”, sappi che accanto a te si trova
quello dei Beccaria al quale Firenze tagliò il collo.
Credo che più in là sì trovi Gianni dei Soldanieri con Gano e
Tebaldello, che aprì le porte di Faenza di notte. ”
Ci eravamo già allontanati da lui, quando vidi in una sola buca sepolti
nel ghiaccio due dannati, in modo che la testa delluno faceva da cappello a quella dellaltro;
e con la stessa avidità con
cui laffamato mangia il pane, così quello che stava di sopra aveva conficcato i denti nellaltro nel punto in cui il cervello
si congiunge al midollo spinale:
non diversamente Tideo rose per odio il capo di Menalippo, da come quel dannato rodeva il
cranio e il cervello.
“O tu che manifesti attraverso un atto così bestiale il tuo odio verso colui che stai divorando,
dimmene il motivo” dissi, “a questo patto,
che se tu giustamente ti duoli di lui, sapendo chi siete e la sua colpa, su nel
mondo io ti possa ricompensare,
se quella lingua con la quale io parlo non si inaridirà.”.
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