JEAN PAUL SARTRE: VITA E OPERE. Sarte è una delle maggiori figure del panorama intellettuale del secondo dopoguerra. Nato a Parigi nel 1905, si laureò in filosofia e insegnò a lungo nei licei. Durante l’occupazione nazista della Francia prese parte alla Resistenza. La guerra segnò una svolta radicale nella sua vita, che lo rese più propenso all’impegno sociale. Infatti nel Dopoguerra fu il massimo esponente della cultura dell’impegno. Divenne un maestro in tutta Europa, essendo filosofo, saggista, narratore, drammaturgo. La sua presenza non si limitava solo al dibattito delle idee, ma con impegno attivo in tutte le cause politiche e civili: nel 1953 si oppose alla guerra coloniale in Indocina, nel 1956 pronunciò una dura condanna contro i carri armati sovietici che soffocavano la rivolta ungherese. Morì a Parigi nel 1980.
SARTRE: LA FILOSOFIA. In primo luogo Sartre fu filosofo e la sua riflessione si è svolta nell’ambito dell’esistenzialismo, con al centro l’idea dell’assurdo dell’esistere svincolato la ogni legame con un’essenza che conferisca un senso necessitante alla realtà. Da qui la critica a tutte le costruzioni che pretendono di fondare la vita su un sistema di valori positivi. Da questa concezione della vita non deriva il nichilismo, ma la mancanza di senso oggettivo dell’esistere dà a Sartre una totale libertà: l’individuo è così libero di scegliere, di costruirsi attraverso le sue azioni. Questo è l’unico modo per stare al mondo. Il pensiero filosofico di Sartre è contenuto in due opere: L’essenza e il nulla, Critica della ragione dialettica.
LE OPERE LETTERARIE DI SARTRE. Alla trattazione filosofica si affianca l’attività letteraria, che va nella stessa direzione. I romanzi e i racconti sono usati come strumenti per dibattere i nodi centrali del suo pensiero. L’opera più importante è La nausea, in cui viene affrontato il problema dell’assurdo dell’esistere. L’anno successivo la tematica venne ripresa nei racconti del Muro. Al problema della libertà è invece dedicata una trilogia di romanzi: L’età della ragione, Il rinvio, La morte dell’anima. Nel Dopoguerra Sartre si dedicò soprattutto al teatro, visto come uno strumento più adatto per la diffusione delle idee: Porta chiusa, Le mani sporche, Il diavolo e il buon Dio, Nekrasov, I sequestrati di Altona. Inoltre Sartre scrisse numerosi saggi: Che cos’è la letteratura, Baudelaire, L’idiota della famiglia, Situazioni.
SARTRE, LA NAUSEA: RIASSUNTO. Il romanzo La nausea ha a forma di un diario tenuto dal protagonista, Antoine Roquentin, un intellettuale giunto in una città di provincia per fare ricerche storiche. Il diario inizia da uno strano malessere che egli percepisce: un disgusto, una nausea, che lo prende dinnanzi agli oggetti più comuni, come un foglio nel fango, la maniglia di una porta. Questa nausea, che s presenta in crisi ricorrenti e angosciose, sconvolge la vita dell’eroe, che si sente come svuotato del suo passato, con cui percepisce di non avere più rapporti. Questo gli impedisce anche di scrivere, perché il passato storico su cui indaga gli sembra vano e inconsistente. Il malessere lo spinge a spiare chi gli sta intorno, le persone normali: la loro vita quotidiana gli appare banale e disgustosa, in particolare quella dei borghesi. Spera di sfuggire alla nausea rivedendo la donna che un tempo amava, Anny, ma ciò svanisce nel momento in cui la incontra. Mentre va via dalla cittadina, Roquentin viene colto da un’altra idea confusa: forse troverà la salvezza in un libro di pura immaginazione, conferendo così un senso ad un’esistenza che ne è priva.
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