Perciò l’uomo perbene dev’essere egoista (infatti, anche lui avrà profitto nel fare il bene e sarà utile agli altri), quello vigliacco, invece, non deve esserlo; infatti, lui recherà danni sia a se stesso sia a quelli vicini, seguendo le passioni basse. Nell’uomo vigliacco, in effetti, è in dissonanza ciò che deve fare e quello che fa, l’uomo invece ragionevole ciò che deve è ciò che fa; infatti, ogni intelletto sceglie ciò che il meglio per sé, e quello ragionevole è obbediente all’intelletto. Inoltre, è davvero evidente che per quanto riguarda l’uomo responsabile, egli fa anche molte cose in favore degli amici e della patria, anche se dovesse morire per loro; infatti, abbandonerà anche le ricchezze e gli onori e tutti i beni per i quali si lotta, procurando il bene per sé; infatti, sceglierebbe piuttosto godere molto per poco tempo invece di essere quieto per molto, e costringere se stesso per bene anziché per caso arrivare a un’età avanzata, e compiere un’azione bella e grande invece di molte e piccole. A coloro che muoiono per quello capita di uguale maniera questo, che scelgono per loro il grande bene. E abbandonerebbe le ricchezze se gli amici ne possono prendere di più; all’amico infatti averrebbero le ricchezze e a lui il bene; prende appunto il bene più grande per sé. E allo stesso modo intorno agli onori e gli incarichi, perché consegnerà tutto quello all’amico; certamente, per lui questo è buono e encomiabile.
- Greco
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