Il Futurismo è stato un movimento artistico e culturale italiano del XX secolo, che si diffuse in altri paesi ed esplorò ogni forma di espressione; ufficialmente nasce nel 1909 con la pubblicazione del Manifesto del Futurismo ad opera del poeta italiano Filippo Tommaso Marinetti.
Il manifesto è in netta opposizione con la mentalità del passato, con i suoi valori morali, politici ed artistico – culturali. Secondo i futuristi, la vita è da cercare nel movimento, in un’azione sempre più energica, frenetica e spavalda, questa nuova estetica ebbe come risultato l’elaborazione di modi espressivi adatti alla nuova civiltà industriale e alla sua accelerata evoluzione; portò anche all’esaltazione della guerra in quanto espressione vitalista e purificatrice evolvendo in senso nazionalista ed interventista. Anche sul piano artistico viene sostituita all’ammirazione dell’antichità un’estetica della velocità, celebrando la bellezza della “macchina”, si vuol dare vita alla materia scomponendo la realtà nei suoi elementi realizzativi e ricomponendola secondo linee-forza che permettono di ottenere una visione più completa e dinamica.
A partire dal 1916, il movimento cominciò a spegnersi sia per la morte in guerra di due protagonisti di primo piano (Boccioni e Sant’Elia), sia per l’esaurirsi del suo carattere contestativo; nel dopoguerra, insieme a Balla e Marinetti, una nuova generazione di artisti, definita Secondo Futurismo riprenderà i contenuti all’insegna della nuova poetica dell’arte meccanica condizionata dalle ricerche postcubiste, puriste e costruttiviste e poi dal Surrealismo.
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