Il Bellum civile o Pharsalia è un lungo poema epico, scritto da lucano ed incentrato sulla guerra civile tra Cesare e Pompeo. Il titolo, Pharsalia, è significativo, in quanto indica la località, Farsalo, in cui, nel 48 a. C., Cesare sconfisse Pompeo. Il poema costituisce il manifesto dell’ideologia di Lucano e della sua posizione politica. Infatti, fin dall’inizio del poema, già dal proemio, contenente l’elogio dell’imperatore Nerone, considerato dagli studiosi ironico e beffardo, egli manifesta il suo atteggiamento antineroniano e , quindi, filo repubblicano e libertario. Ciò è dovuto alla politica dell’imperatore Nerone che, dopo i primi anni di gestione della res publica, assume un carattere dispotico.
Espressione di questo atteggiamento antineroniano e libertario del poeta Lucano, nel poema, sono i personaggi Cesare e Catone. Cesare, infatti, si può definire metafora di Nerone, genio del male, cioè colui che, mosso da ira, furore,avidità di potere, ha scatenato una sanguinosa guerra civile. Guerra intesa da Lucano come la grande tragedia della storia e come risultato della stoltezza di un popolo che disfa e istituzioni romane e si avvia alla rovina. Molteplici sono gli aggettivi con valenza negativa, impiegati da Lucano, per designare Cesare. Essi sono: crudele, superbo, tiranno, etc.
Catone, invece, si può definire il sapiente stoico, in quanto incarnando l’ideologia lucanea della libertà e della salvaguardia delle istituzioni repubblicane, realizza l’ideale dello stoico, dell’uomo che lotta per la libertà, fino al massimo grado, espressione della antica virtus romana.
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