CAMPAGNA ELETTORALE: EXCURSUS STORICO. La campagna elettorale è ”quell’insieme di azioni, promosse da attori individuali o gruppi di persone in competizione tra loro, tese a tutelare interessi e propagare programmi politici per ottenere consenso dagli elettori, che con il proprio voto legittimano quanti si candidano a svolgere funzioni pubbliche nelle istituzioni” (Ballini E Ridolfi, Storia delle campagne elettorali in Italia, Bruno Mondadori 2002).
I cambiamenti delle campagne sono il risultato di un lungo periodo di mutamento a livello politico, culturale, economio, sociale, tecnologico che ha inciso significativamente sui sistemi mediali, sugli individui e sugli intermediari politici.
CAMPAGNA ELETTORALE: CAMPAGNE PREMODERNE, MODERNE E POSTMODERNE. Pippa Norris ha suddiviso il cambiamento delle campagne elettorali in campagne premoderne, moderne e postmoderne. Vengono definite ”premoderne” quelle campagne elettorali collocate cronologicamente tra metà Ottocento e metà Novecento, esse si basavano su diverse forme di comunicazione definita interpersonale: diretta fra candidati e cittadini e faccia a faccia. Come strumento di informazione si utilizzava la stampa di partito che era l’intermediario fra il pubblico ed i partiti. La campagna si svolgeva interamente in modo diretto dal partito ed effettuava un’attività politica in compresenza fisica atraverso comizi, riunioni di partito, manifestazioni, volantinaggi, etc. Quindi le modalità in cui la campagna doveva svolgersi veniva stabilito dal partito a livello locale.
All’inizio degli anni Settanta e fine degli anni Ottanta del Novecento si possono osservare alcuni cambiamenti che le campagne elettorali han subito. Il coordinamento delle campagne ”moderne” è centralizzato a livello nazionale e a livello locale vi fu attribuito un minore potere di libertà. I leader politici esternano le loro decisioni inerenti alle scelte comunicative durante la campagna elettorale affidandosi a consulenti in grado di saper monopolozzare i quartieri delle campagne politiche. Come mezzo comunicativo la televisione nazionale diviene il primo strumento in grado di occupare tutta l’arena della campagna e, di conseguenza il ruolo del cittadino diventerà sempre meno attivo poichè il centro focale è rappresentato negli studi televisivi.
STORIA DELLA CAMPAGNA ELETTORALE: LE CAMPAGNE POSTMODERNE. A partire dagli anni Novanta del Novecento il cambiamento dell’elettorato e dei sistemi mediali si identifica in un processo di modernizzazione totalmente mutato.
Tale cambiamento si identifica nelle campagne postmoderne che hanno dato un volto nuovo alla politica e alla sua partecipazione al voto. Questo fenomeno sociale tocca inevitabilmente il rapporto con il sistema comunicativo degli strumenti classici e della rete, appunto quest’ultima nella formazione dell’opinione pubblica è diventata il mezzo principale più pervasivo.
Siamo in presenza di campagne postmoderne fondate sull’insieme di una varietà formativa, in cui il rapporto tra media e politica è viziato dal conflitto di interessi.
In questa epoca cambia la fase routinaria dell’attività politica, si intende che non v’è più distinzione tra attività di campagna elettorale e attività di governo, poichè attraverso il contributo di consulenti professionali l’attività politica diventa permanente, appunto rinominate ”campagne permanenti” da Blumenthal nel 1980. Gli elettori sono sempre più elettori di opinione e sempre meno di appartenenza grazie ad una straegia dei media che han instaurato una maggiore comunicazione diretta con i leader e decentrato la fiducia dei partiti, indi per cui è necessario saper conquistare il nuovo elettorato d’opinione e al contempo non tradire la fedeltà dell’elettorato d’appartenenza. Tutto ciò si ricollega al centro propulsore che fa da diffusore capillare all’intero sistema della campagna postmoderna, ovvero internet e i nuovi media di interazione che permettono di spostare l’azione pubblicitaria dagli schemi televisivi alle realtà locali coinvolgendo attivamente i cittadini mediante sistemi molto sofisticati e attraverso i gruppi di pressione. Questa diffusione rapida dei media e di internet, cosi come le consulenze professionali, pubblicità dei candidati sui mezzi di comunicazione tradizionali o attraverso banner sul web, i sondaggi ed i focus group hanno dei costi elevatissimi rispetto alle campagne elettorali di prima.
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