Omnium non modo Italiae, sed totius orbis terrarum pulcherrima plaga Campaniae est. Nihil mollius caelo: denique bis floribus vernat. Nihil uberius solo, ideo Liberi Cererisque certamen est. Nihil hospitalius mari: in Campania sunt nobiles portus, Caieta, Misenus, tepentes fontibus Baiae, Lucrinus et Avernus. Hic montes vitibus amicti: Gaurus, Falernus, Massicus et, pulcherrimus omnium, Vesuvius, Aetnaei ignis imitator. Urbes apud mare sunt Formiae, Cumae, Puteoli, Neapolis, Herculaneum, Pompeii et Capua, caput urbium, quae quondam inter tres maximas urbes numerabatur.
Versione tradotta
La spiaggia della Campania è la più bella non solo di tutte (le spiagge) d'Italia, ma di tutto il mondo. Niente è più mite del clima: infatti per i fiori si fiorisce due volte. Niente è più fecondo del terreno, infatti vi è competizione tra Libero e Cerere. Niente è più ospitale del mare: in Campania ci sono nobili porti, Gaeta, Miseno, e Baia, Lucrino e Averna riscaldate dalle fonti. Qui i ponti sono ricoperti da viti: il Gauro, il Falerno, il Massico e, il più bello di tutti, il Vesuvio, imitatore del fuoco dell'Etna. Le città sul mare sono Formia, Cuma, Pozzuoli, Napoli, Ercolano, Pompei e Capua, la principale delle città, che un tempo era enumerata tra le tre città più grandi.
- Letteratura Latina
- Lingua Viva 1
- Versioni dai Libri di Esercizi