La carriera di un centurione. - Studentville

La carriera di un centurione.

«Sp. Ligusticus sum; pater meus mihi iugerum agri reliquit et parvum tugurium, in quo adhuc habito. Miles sum factus P. Sulpicio C. Aurelio consulibus. In eo exercitu, qui in Macedoniam est transportatus, biennium miles gregarius fui adversus Philippum regem; tertio anno virtutis causa mihi T. Quinctius Flamininus decimum ordinem hastatum adsignavit. Devicto Philippo Macedonibusque, dimittendus fui, at continuo miles voluntarius cum M. Porcio consule in Hispaniam sum profectus. Hic me imperator dignum iudicavit, cui primum hastatum prioris centuriae adsignaret. Tertio iterum voluntarius miles fui in exercitu, qui ad Aetolos subiciendos est missus. Subactis Aetolis, num in Italiam dux nos reportaturus esset scire cupiebamus et ita evenit; deinceps bis in Hispania mihi militandum fuit, semel Q. Fulvio Flacco, iterum Ti. Sempronio Graccho praetore. A Flacco inter ceteros, quos virtutis causa secum ex provincia Romam ad triumphandum deducebat, deductus sum. Quater intra paucos annos primum pilum duxi; quater et tricies virtutis causa dona ab imperatoribus recepi; sex civicas coronas accepi. Viginti duo stipendia annua in exercitu emerui, et maior annis sum quinquaginta.»

Versione tradotta

«Sono Spurio Ligustico; mio padre mi lasciò uno iugero di terra e una piccola capanna, in cui ancor oggi abito. Divenni soldato sotto i consoli Publio Sulpicio e Gaio Aurelio. In quell'esercito, che fu trasportato in Macedonia, per due anni fui semplice gregario (durante la campagna) contro il re Filippo; nel terzo anno, per il mio valore, Tito Quinzio Flaminio mi destinò (centurione) alla decima centuria degli astati. Sconfitti Filippo e i Macedoni, fui destinato al congedo, ma subito partii volontario con il console Marco Porcio per la Spagna. Questo generale mi giudicò degno d'essere assegnato come primo (centurione) al primo manipolo degli astati. Per la terza volta andai di nuovo volontario nell'esercito inviato per sottomettere gli Etoli. Sottomessi gli Etoli, volevamo sapere se il comandante ci avrebbe riportato in Italia, e così avvenne; in seguito dovetti militare due volte in Spagna, una volta agli ordini di Quinto Fulvio Flacco e l'altra del pretore Tiberio Sempronio Gracco. Da Flacco fui portato a Roma tra quelli che, per il (loro) valore, egli condusse con sé dalla provincia per il trionfo. Quattro volte in pochi anni guidai il primo manipolo; trentaquattro volte ho ricevuto premi per il (mio) valore dai comandanti; sono stato insignito di sei corone civiche. Ho ottenuto ventidue annualità di paga nell'esercito e (ora) ho più di cinquant'anni».

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