LA CATTEDRALE DI ANAGNI. La costruzione della cattedrale di Anagni, dedicata a santa Maria Annunziata, risale agli anni 1072-1104 e fu costruita per volere del vescovo Pietro da Salerno e, secondo la leggenda, per la munificenza dell’imperatore d’Oriente Michele VII. All’interno della cattedrale, caratteri romanici, come l’alternanza di pilastri e colonne di separazione tra le navate, incontrano elementi architettonici tipicamente gotici frutto dei restauri commissionati dal vescovo Pandolfo e conclusi nel 1250: egli fece sostituire le capriate in legno della navata centrale con archi a sesto acuto a sostegno del nuovo tetto e fece realizzare la nuova copertura a volte ogivali costolonate su pilastri a fascio nel transetto. La decorazione a finto bugnato delle pareti è frutto di un grande lavoro di restauro attuato tra gli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, quando furono eliminati i dipinti e gli stucchi moderni che avevano completamente alterato l’aspetto medievale dell’edificio. Si tratta di un tipo di decorazione molto diffuso nel XIII secolo e di cui restano lacunose tracce nella cappella del Salvatore (oggi una delle due stanze del Museo del Tesoro).
IL PAVIMENTO DI COSMA DI JACOPO D LORENZO. Il pavimento cosmatesco, databile al 1224 – 27, è opera di Cosma di Jacopo di Lorenzo e dei suoi due figli Luca e Jacopo (gli stessi autori del successivo pavimento della cripta, terminato verso l’aprile del 1231). La decorazione del tappeto musivo si è mantenuta sostanzialmente inalterata nonostante i numerosi ritocchi e restauri che si sono susseguiti nel corso dei secoli, a differenza del pavimento della sottostante cripta che è totalmente originale. Pochi sono i resti di pittura medievale superstiti nella basilica: una Vergine con il Bambino affiancata da San Magno e Santa Secondina nella lunetta sopra il portale maggiore (XIV secolo) e una Vergine con il Bambino e la testa di San Pietro sul pilastro sinistro vicino al presbiterio (metà del XIII secolo).
CATTEDRALE DI ANAGNI: LA CRIPTA. La cripta costruita contestualmente alla cattedrale tra il 1068 e il 1104 venne affrescata molto dopo, probabilmente durante i papati di Innocenzo III e Gregorio IX. Il rarissimo ciclo pittorico che si dispiega sulle volte e pareti della cripta per un totale di 540 mq è stato realizzato da tre botteghe di artisti. Il ciclo è incentrato sulla storia della salvezza dell’uomo e si suddivide in una serie di temi: Creazione del cosmo e dell’uomo basata su teorie filosofico – scientifiche, storie dell’Arca dell’Alleanza, storie di santi e Apocalisse di Giovanni di Pathmos. Gli altari conservano le reliquie di santi e martiri, tra cui spiccano San Magno (patrono di Anagni), Santa Secondina e il vescovo Pietro.
CATTEDRALE DI ANAGNI: IL CICLO PITTORICO. L’oratorio dedicato a san Thomas Becket, l’arcivescovo inglese assassinato nella cattedrale di Canterbury, custodisce un ciclo pittorico molto interessante sebbene di difficile datazione.
L’unico dato certo è che le storie dedicate al santo siano state eseguite dopo la sua canonizzazione, avvenuta a Segni nel 1173.
Il ciclo accoglie scene vetero e neo testamentarie, teorie di santi e di apostoli, il Giudizio Universale ed episodi relativi a Thomas Becket.
Situato nelle sale dell’attuale sagrestia, il tesoro ospita una preziosissima collezione di paramenti donati da Bonifacio VIII alla Cattedrale insieme ad un’interessante selezione di oggetti sacri o di uso comune e ad una raccolta di materiale archeologico. I paramenti sono datati alla fine del XIII secolo e realizzati da abili manifatture secondo vari stili, rendendo il Tesoro della Cattedrale l’unico museo in cui è possibile ammirare una tale differenza di opera .Tra i pezzi più interessanti spiccano il piviale di Bonifacio VIII, realizzato in seta rossa e ricami in filamenti d’oro decorato con grifoni , aquile bicipiti e pappagalli che si fronteggiano entro clipei e il piviale della Vergine, in lino ricamato in seta e in oro che narra le storie della vita Gesù e di Maria. Tra gli oggetti vanno segnalati i cofanetti rivestiti in avorio decorati con elementi zoomorfi e fitomorfici, gli oggetti in smalto di Limoges tra i quali spicca il celebre cofanetto di Thomas Becket e una cattedra lignea datata al XII secolo, tra le più antiche d’Europa.
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