La cicala e la formica - Studentville

La cicala e la formica

Olim cicada in silva canebat, formica autem assidue laborabat. Cicada formicam videt et bestiolae industriam vituperat: «Stulta formica, cur vitam in opera dissipas? Ego contra in umbra requiesco, vitam laetam ago, curas ignoro et agricolas delecto». At formica cicadae pigritiam contemnit, nec curat iniuriam, sed in opera perseverat. Sed autem hiems venit, et propter industriam formica micarum copiam habebat et cum laetitia vivebat; cicada, contra, ob neglegentiam suam escas non habebat et in miseria erat. Tunc formicam implorat: «Da mihi, quaeso, micas quia famelica sum». Sed cicadae formica respondet: «Antea canebas, nunc salta!»

Versione tradotta

Un tempo una cicala cantava nel bosco, mentre una formica lavorava ininterrottamente. La cicala vede la formica e biasima l'operosità della bestiola: «Stolta formica, perché disperdi la vita nel lavoro? Io al contrario mi riposo nell'ombra, conduco una vita spensierata, ignoro gli affanni e rallegro i contadini». Ma la formica disprezza la pigrizia della cicala, e non si dà cura dell'affronto, bensì persevera nel lavoro. Ma poi giunse l'inverno, e grazie all'operosità la formica aveva abbondanza di briciole e viveva con gioia; la cicala, al contrario, a causa della propria negligenza non aveva alimenti e si trovava nella miseria. Allora implora la formica: «Per favore, dammi delle briciole, poiché sono affamata». Ma la formica risponde alla cicala: «Prima cantavi, adesso balla!»

  • Letteratura Latina
  • Lingua Magistra 1
  • Versioni dai Libri di Esercizi

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