La città dei sette colli - Studentville

La città dei sette colli

Antiquitus Roma caput mundi erat, caput urbis autem Capitolium, cui duo erant, et adhuc sunt, cacumina: in priore exstructum erat templum Iovis, in altero Iunonis. Ad Iovis aedem novi consules et magistratus, duces victores exercituum pompa triumphali ascendebant et in ara ante templum sacrificia saepe celebrabantur. Ibi Horatii poetae carmen saeculare pueri virginesque cecinerunt almumque Solem, id est Apollinem, erga Urbem benevolentissimum invocaverunt. Apud Capitolium Quirinalis mons est, veterum Sabinorum sedes. Palatini incolae in vicina valle conveniebant Sabinos, qui collem Quirinalem occupaverant; post multa feraque proelia, tandem foedus inter populos stabiliverunt et unam civitatem ex pristinis duobus fecerunt. Aventinus collis etiam memorabilis est, sive magnitudine illustrium veterum factorum et monumentorum, sive frequentia hominum, maxime fabrorum servorumque. In reliquis collibus Romanis domus villaeque erant, in Aventino monte, quem Tiberis flumen lambebat, plebis insulae aedificatae erant.

Versione tradotta

Anticamente Roma era la capitale del mondo, mentre il Campidoglio era la sommità della città, che aveva, e ancora ha, due cime: sulla prima fu costruito il tempio di Giove, sull'altro quello di Giunone. Al tempio di Giove salivano i nuovi consoli e i magistrati, i comandanti vittoriosi e spesso celebravano sacrifici sull'ara di fronte al tempio. Qui fanciulli e fanciulle cantarono il Carmen Saeculare di Orazio e invocarono il benefico Sole, cioè Apollo, molto benevolo verso la città. Presso il Campidoglio c'era il monte Quirinale, antica sede dei Sabini. Gli abitanti del Palatino si incontravano nella valle vicina con i Sabini, che avevano occupato il colle Quirinale; dopo molte e violente guerre, alla fine stabilirono un patto tra i popoli e crearono una città dalle due precedenti. Anche il colle Aventino è memorabile, sia per la magnificenza di antichi illustri eventi e monumenti, sia per l'affluenza di uomini, massimamente di fabbri e servi. Sui restanti colli romani vi erano case e ville, sul monte Aventino, che il fiume Tevere lambiva, vi erano stati edificati i caseggiati popolari della plebe.

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