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La conversione di Alessandro Manzoni

Conversione di Alessandro Manzoni: com'è avvenuta la conversione di Alessandro Manzoni e cosa ha comportato nella sua produzione letteraria.

LA CONVERSIONE DI ALESSANDRO MANZONI

Nonostante il giovane Alessandro Manzoni fosse stato educato alla religione cattolica, per un po’ di tempo sostenne gli ideali illuministi, ma successivamente la religione divenne uno dei punti principali della sua poetica. La religione viene infatti considerata un punto di riferimento per qualsiasi scelta, sia morale che politica.
Tuttavia, alla verità cristiana assoluta, il Manzoni non distacca gli ideali liberali dell’Illuminismo, ma riesce a scovare nei principi cristani il fondamento di alcune idee illuministe. Tutto ciò influirà sulla poetica dell’autore, sulle sue scelte  esistenziali, le sue idee e la sua cultura.

ALESSANDRO MANZONI: LA CONCEZIONE DELLA STORIA

Manzoni ha una concezione cristiana della storia, e per questo motivo egli assume una posizione anti-classica. La tradizione considerava la Roma antica il modello supremo di civiltà, ma il Manzoni lo giudicava un popolo oppressore e violento, interessandosi invece al Medioevo, considerato come la base della civiltà moderna. L’autore inoltre si distacca dal classicismo in quanto rifiuta la celebrazione dei potenti e degli eroi, dando maggiore attenzione agli umili ed oppressi.

LA CONCEZIONE DELLA LETTERATURA IN MANZONI

Avendo letto Foscolo, Alfieri e Parini, il Manzoni ebbe una concezione della letteratura come battaglia morale e culturale in senso democratico: il popolo italiano deve unirsi e scacciare via lo straniero. L’idillica serenità classica è sostituita dal bisogno di una letteratura che riguardi il vero, che nasca da esigente reali e abbia come obiettivo l’edificazione morale e civile. Come gli altri fondatori del Conciliatore, anche Manzoni aspirava ad una letteratura popolare, compresa da tutti e dunque che avesse un’azione divulgatrice: il vero protagonista della storia è il popolo, al centro dunque della letteratura, sia nelle vesti di attore che di lettore.

La letteratura deve proporsi dunque il vero come oggetto, l’utile per scopo e l‘interessante per mezzo:

  • Il vero: Manzoni parla di un vero naturale e uno storico, ma il secondo è più importante del primo in quanto lo contiene. L’uomo infatti esprime la propria dinamicità nella storia: il vero storico ci dà conoscenza dei fatti, mentre il poeta, che conosce la profondità del cuore umano, dai fatti storici risale alla coscienza che li ha generati, ritrovando nell’animo dell’uomo il significato della storia. Il poeta deve Il vero che il poeta deve far sentire è un vero oggettivo ed universale. La poesia del manzoni non riguarda più la solitudine e l’individualismo, ma va alla ricerca della dignità della vita quotidiana.
  • L’utile: l’utile coincide con la moralità in senso cristiano. Esso impone alla poesia il compito di formare la coscienza grazie ad una profonda meditazione sull’essere umano e al suo rapporto con Dio. Anche l’utile punta alla verità, in quanto Manzoni pensa che solo la vertà possa interessare l’uomo e procurargli un piacere duraturo.
  • L’interessante: essendo un argomento tratto dalla vita e dalla storia dell’uomo, questo dovrebbe risultare interessante agli occhi del lettore.

 

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