La Divina Commedia contro gay ed ebrei: via dalla scuola? – Ricordate la condanna fatta dall’organizzazione Gherush92 nei confronti della Divina Commedia? Questi signori sostengono che il capolavoro di Dante Alighieri sia antisemita, islamofobico, razzista e omofobico. Di conseguenza, qualche giorno fa hanno chiesto “di espungere la Divina Commedia dai programmi scolastici ministeriali o, almeno, di inserire i necessari commenti e chiarimenti”. La cosa ha suscitato, com’è ovvio, parecchie polemiche. Ed è stata significativa la presa di posizione dei diretti interessati, ovvero gli studenti, che hanno difeso l’opera a spada tratta e ritengono assurdo toglierla dai programmi.
No, la divina commedia non si tocca! – Adesso arriva anche la risposta del Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo; il Pdl ha fatto un’interrogazione sulla vicenda, e lui “non sussiste – ha affermato pubblicamente – alcun rischio che lo studio dell'opera di Dante possa essere eliminata dalla didattica delle scuole”. Beh, si può tirare un sospiro di sollievo. “Il contesto didattico – ha continuato il Ministro – rappresenta la sede ottimale per la divulgazione del messaggio culturale che il Sommo poeta comunica. In particolare si evidenzia che il decreto ministeriale 211 del 7 ottobre 2011, con cui vengono individuate le competenze dello studente al termine del percorso liceale, prevede lo studio intensivo della Divina Commedia, quale opera decisiva per il costituirsi dell'intera cultura italiana”. In direzione a questi grandi esperti di Gherush92, poi, Profumo lancia una bella frecciata: “Ovviamente tale studio si concentra sugli aspetti artistico-culturali dell'opera e tiene conto del contesto storico nel quale la stessa fu prodotta. Gli studenti, guidati dall'insegnante, sono così in grado di leggere il testo con la necessaria consapevolezza critica”. Tiè, beccatevi questa.
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