Inter maximos antiquos philosophos numerari debet Pythagoras Samius, qui, natus in insula Samo anno fere quingentesimo octegesimo a.Chr.n, iam admodum iuvenis existimavit se omnes Mediterranei regiones peragrare debere, ut earum gentium mores et insituta cognosceret. Nam quocumque adiit, novas disciplinas didicit: ab Aegyptiis fundamenta ac cerimonias religionum, a Chaldeis astrologiam, a Cretensibus et a Laecedomoniis leges, quibus respublicae optime administrentur, didicit.
Quibus cognitionibus praeditus, in patriam rediit, quam oppressam Polycratis tyrannide invenit: cum tyranno oboedire nollet, in Italiam migravit et in Graecia, quae Magna dicebatur, consistit. Primus docuit hominum animos esse immortales et post discessum e corpore in alia corpora vel hominum vel animalium migrare. Cuius rei se testem certissimum esse adfirmabat. Dicebat enim se olim Euphorbum Troianum fuisse, deinde pavonem, tum denique ipsum illum Pythagoram qui, cum trasmigrationem animorum in se probavisset, aliis praecipere vellet.
Versione tradotta
Tra i più importanti filosofi antichi, deve essere menzionato Pitagora Samio, che, nato nell'isola di Samo intorno all'anno 480 a.C., ancora molto giovane decise di dover viaggiare per tutte le regioni del Mediterraneo per conoscere gli usi e i costumi di quei popoli. Infatti ovunque andò, apprese nuove dottrine: dagli Egiziani apprese le fondamenta e i riti del culto, dai Caldei l'astrologia, dai Cretesi e i Lacedemoni le leggi con le quali gli stati sono ottimamente amministrati. Provvisto di tali conoscenze, tornò in patria, che trovò oppressa dalla tirannide di Policrate: non volendo obbedire al tiranno, migrò in Italia, e si fermò nella Grecia che era chiamata Magna. Per primo apprese che le anime degli uomini sono immortali e che dopo la morte migrano dal corpo in altri corpi, di uomini o di animali. Della qual cosa affermava di essere certissimo testimone. Diceva infatti di essere stato una volta Euforbo il troiano, poi un pavone, dunque infine lo stesso Pitagora che, avendo sperimentato su di sé la trasmigrazione delle anime, volle insegnarla agli altri.
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