La droga costituisce forse uno dei problemi più gravi e drammatici che la società contemporanea conosca e dopo essere stata per qualche tempo un fatto caratteristico soltanto di alcuni paesi, è oggi una piaga che ha conquistato tutto il mondo.
La droga e l’uso che l’uomo fa abitualmente di sostanze vegetali o chimiche per alterare le proprie sensazioni, non sono un fatto nuovo, né caratteristico solo della nostra società contemporanea. Ne conosciamo l’uso presso popoli antichissimi, ma sappiamo anche che il ricorso a sostanze stupefacenti era limitato ad una cerchia ristrettissima di persone e interessava precise e ben delimitate aree geografiche.Oggi invece questo "mostro" è giunto in ogni paese e si espande con una velocità impressionante, raggiungendo cifre incredibili, sia per quanto riguarda il numero dei tossicomani, sia per la loro età media. E’ finita, infatti, l’epoca in cui i soggetti che si dedicavano alla droga erano pochi appartenenti all’alta società o incurabili malati. Da qualche tempo invece il fenomeno si è sempre più esteso ed oggi, anche in Italia, e si dice che la droga sia diffusa persino nella scuola elementare.
Pensare ad un bambino di otto o dieci anni che fuma una sigaretta o che, ancor peggio, si fa una iniezione di sostanza stupefacente, mi fa venire i brividi, eppure è una drammatica realtà. Essa diventa ancor più drammatica, se pensiamo al futuro della nostra società. L’estendersi ormai senza alcun limite della droga, rende possibile l’immagine di una società di drogati, in cui pochi siano rimasti quelli sani: questa dovrebbe essere la società del XXI secolo! Ma se il bambino è il più esposto ed indifeso di fronte al pericolo della droga, non meno lo è l’adulto, che subisce dalla droga danni fisici e morali tali, da privarlo del tutto della sua identità di uomo, capace di ragionare con la propria testa. La droga è in fatti come la piovra che inizia a stringere dolcemente, in modo quasi piacevole, per finire poi però stritolando inesorabilmente e soffocando la propria vittima, incapace poi di liberarsi dai suoi tentacoli.
A chi ha cominciato a drogarsi e lo fa in modo abituale, non bastano più in fatti piccole dosi di droghe leggere, ma egli deve far ricorso alle cosiddette “pesanti” dalle quali è poi ben difficile allontanarsi volontariamente.
E’ davvero desolante vedere tanti ragazzi ridotti come essere disgraziati;chi una volta scherzava, rideva, giocava,si divertiva spensieratamente e cosi, tanto per provare, ha cominciato ad entrare nel giro, ora è incapace di muoversi, di agire, persino di pensare se non ha l’aiuto della droga a sostenerlo.
Purtroppo, esiste molta disinformazione sugli effetti disastrosi della droga, mentre si sa tutto sui piccoli piaceri che una fumata o un “buco” possono dare. Per pochi istanti di falsa felicità, molti non esitano a firmare la propria condanna a morte. La vastità di questo drammatico aspetto della nostra società, è diventata talmente preoccupante nel nostro paese, che le organizzazioni sanitarie ed i gruppi di volontari che si occupano dei drogati e del loro reinserimento nella società, non hanno mezzi e persone sufficienti per affrontare i problemi che si pongono ogni giorno. E’ per questo che occorre diventare tutti più responsabili di fronte al dramma della droga, non soltanto a parole, ma con i fatti. Parlare infatti serve a poco: occorrono l’opera e la collaborazione di tutti, anche e soprattutto di noi giovani, per poter ancora sperare di riuscire a realizzare, nonostante tutto, una società futura sana ed equilibrata, dove lo spettro della droga sia soltanto un brutto sogno ormai dimenticato.
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