IL LIBRO
Nel mondo dell' oppressione e del parassitismo degli uomini verso gli animali, un manipolo di animali di una fattoria inglese si ribella, intenzionato a creare un nuovo ordine fondato su un utopistico concetto di uguaglianza. É un trionfo, una nuova era: la fattoria padronale non épiù tale: é la fattoria degli animali. Secondo gli altri profili di uguaglianza e libertà dichiarati vennero dettati i 7 comandamenti degli animali, venne composto l'inno ufficiale della rivolta "Animali d'Inghilterra" e venne disegnata la bandiera della fattoria. In ognuno di questi simboli gli animali si dichiaravano ostili alla tirannia e alla gerarchia umana, proclamandosi liberi, uguali e indipendenti. Ma ben presto questo ordine comincia a scricchiolare….
Cose strane accadono nella fattoria degli animali: dov'é sparito il latte cremoso appena munto dopo la rivolta? E i 9 cuccioli di lilla, perché gli ha presi in custodia il maiale Napoleon?
Lentamente la classe dei maiali, che aveva guidato la rivolta, sotto la guida di Napoleon s'impone come guida sugli altri animali, ma al tempo stesso si corrompe dei beni e dei lussi che tanto avevano disprezzato nell'uomo. Così, opprimendo gli animali più docili e servendosi di quelli più ingenui, come le pecore, i maiali riescono ad accentrare in sé tutte le leve del potere ed ad appropriarsi di tutti gli utili della fattoria, a scapito del bene di tutti gli altri animali.
OSSERVAZIONI STRUTTURALI
Il romanzo di per sé forse non potrebbe neanche essere definito tale, in quanto si esaurisce in una sola macrosequenza, nello spazio relativamente ristretto della fattoria. A livello puramente strutturale si tratta di uno scritto molto semplice, privo di qualsiasi anacronia, con dialoghi espressi in modo diretto, e con personaggi che si rivelano tipo già dalla seconda pagina: Orwell ce li presenta tutti in unica carellata, fra pagina 2 e pagina 3, come se fosse una fiaba. O come se volesse dire: "Bene, questi sono i miei personaggi, personaggi tipo di una storia atipica". Infatti, "la fattoria degli animali" può sembrare una fiaba, un racconto leggero, un momento di follia, e chi lo pensa ha piena ragione. Ma deve anche pensare che é una fiaba calcolata, un racconto che va oltre le semplici parole, un momento di lucida follia: un' allegoria. É impossibile non fare subito riferimento alla "Fattoria degli animali" come un satira della storia della russia dalla rivoluzione di ottobre a Stalin. Ed é questa poi la principale motivazione per cui il libro ha trovato così tante difficoltà al tempo della sua stesura per venire pubblicato: il riferimento all' URRS era evidente, e in un paese come l'Inghilterra, tacitamente leale ai seppur utopistici ideali di libertà della Russia, la pubblicazione del libro sarebbe parsa un pesante affronto, soprattutto per la rappresentazione del ceto dominante nella figura dei maiali.
Ma la fattoria degli animali non é solamente satira politica: é un interessantissimo, a parer mio, avvicendarsi e succedersi di simbolismi e azioni astute dei maiali. Il maiale rappresenta l’uomo subdolo, il politico dalle mani sporche, che sfrutta gli altri a favore del suo benessere. Così si arriva allo stravolgimento dei sette comandamenti, a forza di correzioni e piccole modifiche a loro favore. Alla capacità di imputare questo cambiamento alla scarsa memoria e alla limitata intelligenza degli altri animali, che non ricordano in realtà che i comandamenti erano quelli fin dal principio. All’astuzia della propaganda fasulla, che attribuisce tutti gli avvenimenti negativi all’interno della fattoria a Palla di Neve, fuggito anni or sono, e ai suoi amici umani. Alla capacità di dissimulare il loro comportamento sempre più “umano“. Fino a quando… una sera i maiali hanno un incontro con i proprietari delle fattorie vicine. Vestono elegantemente, camminano eretti, fumano sigari. Gli altri animali sono incuriositi dal baccano che proviene dall’edificio padronale e così si mettono a spiare dalla finestra per vedere di cosa stanno discutendo i maiali. Ma vedono solo uomini.
- Schede Libri