La figlia del capitano: pietra miliare della letteratura russa
“La figlia del capitano” è un romanzo storico pubblicato nel 1836 e scritto dall’autore russo Aleksàndr Sergéevič Puškin. Si tratta della più celebre opera narrativa dello scrittore, considerata una delle pietre miliari della grande letteratura russa. I protagonisti della storia sono il giovane ufficiale Pëtr Andréevič Grinëv e la figlia del capitano Mar’ja che, dopo varie disavventure e peripezie, riusciranno a coronare il loro sogno d’amore. Fondamentale è l’analisi del periodo storico in quanto Puškin riesce a descrivere con estrema precisione ciò che è realmente accaduto nel 1700 in Russia, evidenziandone gli aspetti più brutali.
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La figlia del capitano: riassunto
La storia di svolge in Russia dove il giovane ufficiale Pëtr Andréevič Grinëv viene mandato da suo padre in un antico reggimento della guardia per dare il suo apporto militare in una fortezza capitanata da un suo vecchio amico, il capitano Ivan Kuzmic’. È lì che il ragazzo conosce Mar’ja, la figlia del capitano, alla quale comincia a dedicare poesie e canzoni fino ad innamorarsene. Purtroppo a contrastare questo sentimento c’è Svabrin, un ufficiale che aveva chiesto in moglie la ragazza ma dalla quale aveva ricevuto un netto rifiuto. La situazione si complica nel 1773 con la rivolta di Pugaciov, un contadino rivoluzionario che saccheggia molte fortezze del paese tra cui quella del capitano e di sua moglie, che più tardi furono uccisi. Svabrin, a quel punto, tradisce i soldati dell’imperatrice e viene arruolato da Pugaciov nel suo esercito, fino a diventare capitano della fortezza. Forte del suo ruolo, il traditore decide di sposare Mar’ja anche contro la sua volontà ma Andréevič riesce a fermarlo e a liberare la ragazza con l’aiuto di Purgaciv. I due stanno per coronare il loro sogno d’amore quando il giovane ufficiale viene arrestato con l’accusa di essere stato uno degli insorti: alla fine sarà la fanciulla a raccontare tutta la verità e a chiedere la grazia per il suo fidanzato. L’imperatrice, convinta dell’innocenza del giovane, lo libera benedicendo il tanto agognato matrimonio.
La figlia del capitano: analisi e commento
Con il suo romanzo Puškin descrive in modo lucido e accurato la situazione storica della Russia del 1700, mettendo in risalto le sofferenze e le precarie condizioni di vita dei contadini e delle popolazioni più povere, costrette a ribellarsi con sommosse che spesso finiscono nel sangue. Solo la fede in Dio fornisce all’uomo la forza per affrontare il male e il peccato tanto che i deboli non possono che affidarsi alla preghiera in attesa della salvezza. La figura più emblematica del romanzo è il protagonista Andréevič: il giovane ufficiale, nel corso della storia, è messo a dura prova e sarà costretto ad affrontare ostacoli di ogni tipo per raggiungere i suoi obiettivi. Grazie al coraggio e alla fede il ragazzo, alla fine, ne uscirà vincitore conquistando la libertà e la donna amata.
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