Legati a L. Aemilio consule missi urbem ingressi sunt et ad senatum perrexerunt. Cum protinus in curiam introducti essent, exposuerunt quantae peditum equitumque Persei regis copiae fuissent, quot milia ex his caesa, quot capta essent; quam paucorum militum Romanorum iactura tanta hostium strages edita esset, quamque pavidus rex fugisset. Praeterea addiderunt; cum Perseus Samothraciam petisset, iam parata erat classis quae eum insectaretur; ideo nec mari hostis elabi poterat.
Versione tradotta
Gli ambasciatori furono mandati dal console Emilio Paolo e entrarono in città e giunsero al senato. Essendo prima stati introdotti nella curia, esposero quante fossero le truppe di fanteria e cavalleria del re dei persiani, quante migliaia tra questi erano caduti e quanti erano stati presi, che la perdita di pochi soldati romani svelasse tanta strage di nemici, sebbene il re pavido fuggisse. Inoltre aggiunsero, avendo Perseo ottenuto la Samotracia, già era stata allestita una flotta che lo inseguisse, così il nemico non poteva sottrarsi per mare.
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