La questione delle Nazionalità - Studentville

La questione delle Nazionalità

La questione della nazionalità nei vari Paesi europei dopo il Congresso di Vienna.

Il Congresso di Vienna, nel redigere la carta geo-politica dell'Europa, non tenne conto delle aspirazioni nazionalistiche delle popolazioni europee. A soffrirne maggiormente furono l'Italia, la Polonia e la Germania.

L'Italia fu divisa in 8 diversi Stati e furono negate le speranze di libertà di Venezia e Genova, annesse rispettivamente all'Austria ed al Regno di Sardegna.

Nello Stato della Chiesa vennero bloccati sul nascere i tentativi di riforma per realizzare uno stato più moderno, come avvenne in tutti gli Stati italiani che procedevano verso l'abolizione della legislazione francese.

Non meno infelice era la posizione della Polonia, alla quale il Congresso di Vienna negò l'unità nazionale.

Per quanto riguarda la Germania, la nazione fu divisa in 34 Stati e 4 città libere, riuniti in una confederazione guidata da un congresso (DIETA FEDERALE), sottoposto alla politica dell'impero austriaco.

Altre questioni nazionali riguardavano i Balcani, dove le diverse nazionalità slave non riconoscevano l'autorità ottomana ed i Paesi Bassi, dove Olandesi e Belgi erano costretti ad una convivenza storicamente impossibile.

Le conseguenze furono fermenti di rivolta in tutte queste popolazioni. L'ideologia politica, che ben presto avrebbe unificato questi fermenti, fu il LIBERALISMO, che puntava alla creazione di uno Stato di diritto garantito da una Costituzione che tutelasse gli interessi di tutti gli strati della popolazione. Inoltre le teorie liberali proclamavano un'ampia libertà anche in campo economico: lo Stato doveva limitarsi a rendere più libero possibile lo sviluppo delle attività imprenditoriali e commerciali.

Le posizioni all'interno del movimento non erano però unanimi: esse erano riunite grosso modo in quella dei moderati ed in quella dei democratici.

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