LA RIFORMA LUTERANA. La riforma luterana fu la risposta alla situazione di degrado in cui versava la Chiesa. I papi e i vescovi infatti vivevano in corti sfarzose, lontani dalla popolazione che moriva di fame. La goccia che fece traboccare il vaso fu la concessione dell’indulgesta plenaria (remissione di tutti i peccati) da parte di Papa Leone X nel 1517 a coloro che versavano ingenti somme di denaro alla Chiesa. Martin Lutero, monaco agostiniano, affisse al portone della cattedrale di Wittenberg 95 tesi con le quali si scagliava contro lo scandalo delle indulgenze.
LE 95 TESI DI MARTIN LUTERO. Secondo Lutero il cristianesimo va riformato secondo tre punti fondamentali:
- Libero esame: ogni cristiano deve leggere da solo la Bibbia e interpretarla secondo il suo punto di vista.
- Il sacerdozio universale: non deve esserci una sola persona responsabile per le altre, ma ognuno deve essere responsabile della propria fede.
- La salvezza dipende solo dalla fede: non sono le opere a garantire la salvezza, ma unicamente la fede. La chiesa in quel periodo infatti faceva coincidere la salvezza con le buone opere, intese come offerte alla chiesa. Ciò fa capire come fosse importante la riforma anche dal punto di vista economico.
Tutte queste affermazioni portarono la protesta di Lutero ad assumere un carattere non solo morale, ma anche teologico. Questo perché veniva messa in discussione la corretta interpretazione del messaggio di Cristo all’interno dei testi sacri. Il conflitto tra Lutero e la Chiesa di Roma allora diventa irrisolvibile.
La riforma luterana venne accolta dai principi tedeschi, ai quali faceva molto comodo prendersi i beni confiscati alla Chiesa, pari a 1/5 del territorio tedesco. Inoltre, in questo modo il popolo non avrebbe pagato più, sotto forma di offerte, tasse alla chiesa di Roma.
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