Kant afferma di aver compiuto una vera e propria rivoluzione copernicana, ovvero una svolta nell’ambito della teoria della conoscenza, come due secoli prima aveva fatto il grande Copernico nel campo dell’astronomia. Infatti, fino a poco tempo prima di Kant, si pensava che ogni conoscenza si dovesse regolare sugli oggetti. Però, tutti i tentativi di stabilire qualcosa a priori, attraverso i concetti, con i quali si sarebbe potuta estendere la conoscenza, non produssero alcun risultato. Secondo Kant invece gli oggetti devono regolarsi sulla nostra conoscenza: la conoscenza è così sintesi tra una materia del conoscere che il soggetto riceve dall’esterno e una forma con cui l’individuo la organizza, generando la rappresentazione del mondo naturale. Dunque al centro delle conoscenze vi è l’uomo, insieme alle sue capacità e attività mentali. La conoscenza non è più una ricezione passiva di dati dell’esperienza, ma un’attività di classificazione, elaborazione e unificazione.
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