La scuola pubblica corrompe i costumi? Versione tradotta di Quintiliano - Studentville

La scuola pubblica corrompe i costumi? Versione tradotta di Quintiliano

La scuola pubblica corrompe i costumi? Versione tradotta di Quintiliano

Latino
Corrumpi mores in scholis putant; nam et corrumpuntur interim, sed domi quoque, et sunt multa eius rei exempla tam

hercule quam conservatae sanctissime utrobique opinionis. Natura cuiusque totum curaque distat. Da mentem ad peiora facilem, da

negligentiam formandi custodiendique in aetate prima pudoris: non minorem flagitiis occasionem seèreta praebuerint. Nam et

potest turpis esse domesticus ille praeceptor, nec tutior inter servos malos quam ingenuos parum modestos conversatio est. At

si bona ipsius indoles, si non caeca ac sopita parentum socordia est, et praeceptorem eligere sanctissimum quemque (cuius rei

praecipua prudentibus cura est) et disciplinam, quae maxime severa fuerit, licet, et nihilominus amicum gravenì virum aut

fidelem libertum Iateri fui sui adiungere, cuius assiduus comitatus etiam illos meliores faciat, qui timebantur.

 

Si crede che nelle scuole (pubbliche) i costumi si corrompano: sì, talvolta vi si possono corrompere ma

(lo possono) anche a casa e molti sono gli esempi di ciò, di una reputazione, per Ercole, tanto lesa quanto accuratamente

conservata in quelle e in questa. La differenza sta tutta nella natura di ognuno e nel modo di educare. Prendi un animo facile

al peggio, supponi trascuratezza nel formare e custodire il pudore nella prima età; i luoghi appartati offriranno una occasione

non minore alle. azioni vergognose. Infatti anche un precettore domestico può essere turpe nè la pratica con servi cattivi è

più sicura (di quella) con compagni liberi poco modesti. Ma se la sua indole è buona, se la trascuratezza dei genitori non è

cieca nè sonnacchiosa, si possono scegliere un precettore molto virtuoso – i prudenti si preoccuperanno moltissimo di ciò – e

una disciplina, che può anche essere severissima, e nondimeno mettere al fianco del proprio figlio come amico un uomo

morigerato o un liberto fedele, la cui compagnia renda migliori anche quelli che destavano preoccupazione.

 

Vedi anche:

Quintiliano: versioni tradotte e opere

  • Scuole Superiori
  • Letteratura Latina
  • Versioni di Catone
  • Quintiliano

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