Lo scoppio della seconda guerra mondiale
Nel maggio del 1939 Hitler e Mussolini strinsero un nuovo patto d’alleanza, chiamato Patto d’acciaio, con cui si impegnavano ad entrare in guerra fianco a fianco, prevedendo che non sarebbero scoppiata prima di tre, quattro anni. Hitler cominciò però a preparare l’invasione della Polonia, che confinava a oriente con l’Unione Sovietica. Così nell’agosto del 1939, nacque il patto russo-tedesco, chiamato Molotov- Ribbentrop, un patto di non-aggressione.
Il 1 settembre 1939, le truppe tedesche, invasero la Polonia, che venne chiamata guerra lampo, in meno di tre settimane, la Polonia venne conquistata. Nell’inverno 1939-1940, non ci furono combattimenti, ma a muoversi fu Stalin, che occupò i tre piccoli Stati balcanici, Estonia, Lettonia, Lituania e Finlandia.
L’entrata in guerra di Francia, Inghilterra e Italia
Il prossimo obiettivo di Hitler era la Francia, per attaccarla decisero di colpire l’Olanda e il Belgio neutrale. I francesi si difesero nel maggio del 1940, dopo che i belgi non resistettero, in pochi giorni l’esercito francese si sfasciò e il 14 giugno l’esercito tedesco entrava a Parigi. Davanti al crollo della Francia, Mussolini pensava che la guerra si stesse concludendo, e entrò a farne parte il 10 giugno del 1940, contro la Francia stessa.
Quest’ultima venne conquistata solo nella parte settentrionale e gli venne concesso un governo autonomo a Vichy, presieduto dal maresciallo Pétain. Alcuni francesi contrari a questo governo organizzarono nei territori inglesi il governo della Francia Libera con a capo Charles De Gaulle. L’Inghilterra di Winston Churcill entrò in guerra, e iniziò a sconfiggere la Lutwaffe aviazione tedesca, tramite la Raf, aviazione inglese, così Hitler doveva rinunciare a invadere l’isola.
1941: La Germania interviene in favore dell’Italia e invade l’Urss
La Germania interviene a sostegno delle truppe italiane in Africa, dove le truppe naziste guidate dal generale Rommel giunsero fino a pochi chilometri del canale di Suez. Nello stesso anno nei Balcani i tedeschi conquistarono la Romania, Iugoslavia, Bulgaria e la Grecia. Una volta conquistati questi territori, Hitler decise di riconquistarsi lo spazio vitale oltre la Polonia, e nel 22 giugno 1941 iniziò l’invasione dell’Unione Sovietica, attraverso il “piano Barbarossa”, che prevedeva il rapido annientamento di ogni resistenza sovietica. I sovietici persero vari territori, tra cui la Bielorussia e una parte dell’Ucraina, ma riuscirono a resistere, mandando in fumo il progetto della guerra lampo.
Le cause dell’intervento giapponese e l’entrata in guerra degli Stati Uniti.
La politica espansionistica giapponese si era messa in contrasto con la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti. Nel luglio del 1941, approfittando della guerra, avevano invaso l’Indocina francese, provocando la reazione degli Stati Uniti, che dichiararono il blocco delle esportazioni, perciò entrarono in guerra. Il 7 dicembre 1941, il Giappone attaccò e distrusse quasi metà della flotta degli Stati Uniti nel porto di Pearl Harbor. Il giorno dopo gli Stati Uniti e l’Inghilterra dichiararono guerra al Giappone.
1942-1943 la svolta
In questi anni gli Stati Uniti ottennero diverse vittorie e il governo cinese si dovette limitare a difendersi. Contemporaneamente gli inglesi si impegnarono a riprendersi i territori in Africa, nella battaglia di EL Alamein, nel novembre del 1942, con il generale inglese Montgomery, che costrinse gli italo-tedeschi ad abbandonare l’Africa. L’armata russa aveva bloccato un attacco tedesco, bella lunga battaglia di Stalingrado, dove milioni di militari morirono.
Lo sbarco degli alleati e la caduta del fascismo
Il 9-10 luglio del 1943, gli Alleati sbarcarono in Sicilia. Il fascismo stava lentamente perdendo potere, e lo si vide nella sfiducia che Mussolini ottenne dal Gran Consiglio il 25 luglio 1943, e l’incarico di formare un nuovo governo venne affidato a maresciallo Pietro Badoglio.
Il 3 settembre firmò a Cassibile, in Sicilia, l’armistizio con gli alleati, ma venne reso noto solo l’8 settembre, così il paese era allo sbando. I tedeschi occuparono l’Italia centrale e settentrionale, liberarono Mussolini, che decise di fondare la Repubblica Sociale Italiana con sede a Salò. Ma l’Italia cadde nello sbaraglio più totale, alcuni erano sotto la Repubblica di Salò altri sotto gli Alleati.
La resistenza
Coloro che si schierarono a favore di Mussolini vennero chiamati repubblichini, gli altri partigiani. Da questo momento in poi prese avvio la Resistenza, contro l’occupazione nazista. Nel mettere d’accordo tanti movimenti diversi uniti nella lotta contro i tedeschi non era facile, solo Palmiro Togliatti nel maggio del 1944, a Salerno, calmò gli animi dei politici. Intanto il re Vittorio Emanuele III, decideva di ritirarsi dalla vita politica e lasciava al figlio Umberto II, il ruolo di luogotenente del regno.
La liberazione dell’Italia e la fine della seconda guerra mondiale
Dopo lo sbarco in Sicilia, la risalita della Penisola da parte degli Alleati era stata lenta e fermata sul fronte di Cassino. Roma venne liberata il 4 giugno 1944, ma dall’inverno del 1944, l’avanzata degli Alleati fu bloccata per molti mesi sull’Appennino emiliano, lungo la linea gotica. Nell’aprile del 1945, riuscirono a sfondare la linea gotica e liberare le città, alcune liberate dai partigiani. Il 25 aprile liberarono Milano e il 27 dello stesso mese, Mussolini venne catturato a Dongo, sul lago di Como e il giorno dopo venne fucilato con la compagna Clara Petacci. I corpi di entrambi vennero esposti a Milano nel piazzale Loreto. Il 30 aprile moriva suicida Hitler.
Lo sbarco in Normandia e la resa della Germania
Il 6 giugno 1944, sul fronte dell’Europa occidentale, la più grande flotta della storia sbarcò in Normandia, sotto la guida del generale Eisenhower. 19 agosto Parigi insorse e il 26 dello stesso mese De Gaulle, fece il suo ingresso nella città. Alla metà di settembre la Francia era liberata. Contemporaneamente i russi invadevano Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria, entravano i Austria e in Germania. Il 7 maggio 1945 l’ammiraglio Donitz firmò la resa della Germania.
Le bombe nucleari
La resa dei Giapponesi avvenne dopo l’esplosione di due bombe atomiche, il 6 agosto a Hiroshima e il 9 a Nagasaki. Il 2 settembre 1945 il Giappone si arrese definitivamente.
- Tesine