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La Sfinge

Teorie riguardo la datazione ed altri aspetti relativi alla Sfinge.

La Sfinge, come le tre piramidi di Giza, è oggetto di numerosi studi e varie teorie che la portano ad essere considerata il ritratto di uno tra Cheope, Dedefra e Chefren o, in modo molto affascinante, una costruzione concepita e realizzata dai superstiti di Atlantide.

La Sfinge è alta 22m e lunga 57m ed è stata scolpita da un unico blocco di calcare composto da tre strati di diversa durevolezza. Al suo interno, finora, sono state rinvenute 4 stanze vuote.. E' stata costruita tra le piramidi di Cheope e di Chefren. Tra le zampe è presente una stele edificata da Thutmosi IV che riporta il nome di Chefren anche se le scritte non sono molto chiare, ma sufficenti agli egittologi per consolidare la paternità di Chefren.

La leggenda afferma che verso il 1400 a.C., quando la Sfinge era ancora ricoperta di sabbia fino al collo, un principe si fermò a riposare alla sua ombra, addormentandosi di colpo. In sogno udì la voce della Sfinge che gli prometteva, se l'avesse liberata dalla sabbia, di farlo sovrano d'Egitto, scavalcando i fratelli maggiori. Il principe rispettò il patto e dopo divenne faraone col nome di Thutmosi IV.

La maggiore fonte di discussione è legata alla sua erosione che, per gli egittologi, è dovuta ai venti e all'acqua contenuta nel terreno, mentre per altri (West, Hancock ed altri) è stata provocata dalle frequenti piogge cadute in Egitto.

Vi è dunque una grande differenza tra le due teorie: la prima fa risalire la costruzione della Sfinge intorno al 2500 a.C., la seconda la colloca niente meno che verso il 10500 a.C., ma nessuna delle due può avvalersi di prove inconfutabili a suo favore.

Nel 1991 si e' dimostrato, con una serie di prove geologiche, che essa fu costruita almeno 6000 anni prima di Cristo e, quindi, 3000 anni prima che avesse inizio la civiltà egizia. Gli egittologi tradizionali attribuiscono la Sfinge a Chefren poichè sostengono che il volto della Sfinge stessa sia inequivocabilmente quello del faraone Chefren. Questo punto è stato recentemente messo in discussione da John Anthony West, scrittore ed egittologo autodidatta. West evidenziò grosse lacune nell'accostamento tra  Sfinge e faraone e sulla loro pretesa rassomiglianza e decise di avvalersi dell'aiuto del tenente Frank Domingo, del Dipartimento di polizia giudiziaria di New York, diventato famoso per la sua abilità nel disegnare ritratti. Domingo mise a confronto i due volti e, dopo aver realizzato disegni dettagliati di entrambi, concluse che le due statue raffiguravano individui diversi. Per dare ulteriore credito alla sua teoria, West si avvalse del geologo Robert Schoch che, dopo diversi esami, concluse che il corpo della Sfinge e le pareti della grande fossa in cui essa si trova mostravano i segni tipici di erosione da acqua. Non solo: scoprì che il monumento e il complesso di templi che sorge nelle vicinanze erano stati scolpiti nella stessa pietra. La diversa erosione evidenziata dalla Sfinge e dalle costruzioni circostanti, scolpite nella stessa roccia e facenti risalire anch'esse attorno al 2500 a.C., fa credere che la Sfinge sia stata esposta all'erosione della pioggia, mentre la altre costruzioni a quella del vento. Agli esperimenti di West e Schoch partecipò anche il sismologo Thomas Dobecki. Gli esperimenti di Dobecki e le osservazioni di Schoch dimostrarono che il corpo della Sfinge era stato scolpito in fasi distinte, e che la parte anteriore del monumento, profondamente erosa, era più antica di circa 3000 anni rispetto alla parte posteriore.

La conclusione di West fu che Chefren  avendo trovato la Sfinge non ancora terminata, la completò e la restaurò insieme con i templi attorno, facendo sistemare lastroni di granito sopra il calcare. Tenendo conto dell'antichissima origine della Sfinge, bisogna presumere che siano succedute diverse operazioni di restauro. In proporzione la testa è più piccola del resto del corpo e questo lascia pensare che Chefren abbia ordinato di rimodellarla nello stile dell'epoca.
Ma le ricerche di Dobecki rivelarono un altro segreto: 5 metri sotto le zampe anteriori della Sfinge si aprivano diversi tunnel inesplorati e un'ampia sala rettangolare di 12x15m. Secondo Dobecki quella sala era opera dell'uomo.

A questo punto si aggiunse un tocco in più di meraviglia quando ci si ricordò di una profezia di Edgard Cayce, il celebre "profeta dormiente" americano. Cayce era andato in trance il 29 ottobre del 1935 e aveva esplorato con i suoi poteri sensitivi le epoche precedenti dell'antico Egitto. Egli disse che i sopravvisuti di Atlantide erano emigrati in Egitto 10500 anni prima di Cristo e avevano costruito la Sfinge e la Grande Piramide nel primo secolo del loro arrivo.

E non basta. Cayce predisse che, prima della fine del XX secolo, "una sala antica contenente documenti storici sarebbe stata scoperta là dove la linea dell'ombra e della luce cade tra le zampe della Sfinge". All'interno della sala ci sarebbe stata una biblioteca ricca di testi su Atlantide.
Graham Hancock, scrittore di successo e sostenitore di teorie molto affascinanti non solo sull'Egitto, dopo numerose ricerche e calcoli al computer afferma che nel 10500 la Sfinge vedeva sorgere il sole e sè stessa (la costellazione del Leone). Sotto la costellazione del Leone vi è una stella che fa credere che faccia corrispondere sulla Terra una stanza segreta. La testa della Sfinge, secondo questa teoria, originariamente era di un leone, trasformato poi da Chefren o chi per esso, nel volto di un faraone. A questo proposito gli egittologi obiettano che, ai tempi degli antichi Egizi, la costellazione del Leone era ancora sconosciuta (fu scoperta e chiamata così dai Greci migliaia di anni più tardi).

Altri studiosi affermano che la Sfinge fu edificata per essere uno strumento di amplificazione della voce del faraone che, dall’interno si sarebbe rivolto ai sudditi nelle circostanze in cui era necessario che le parole giungessero a tutti.

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