Nel periodo alessandrino- ellenistico, convenzionalmente iniziato nel 323 a.C. (anno della morte di Alessandro il Grande) e terminato nel 30 a.C (anno della Battaglia di Azio, che segna la caduta dell’ultimo regno indipendente nato dallo smembramento dell’impero macedone), si svilupparono nuovi caratteri della cultura greca, quali il cosmopolitismo, l’individualismo, la ricerca di un equilibrio interiore, nuovi generi letterari, risultato di una profonda innovazione dei vecchi.
Riguardo all’ultimo carattere della civiltà ellenistica si deve aggiungere che è possibile individuare una sopravvivenza della tragedia greca nella commedia, caratterizzata dalla parodia mitologica concepita, non più, in chiave religiosa ma puramente letteraria e fantastica. In particolare, alla quotidianità della vita e all’evidente tendenza di analisi psicologia dei sentimenti e degli stati d’animo di protagonisti, tipici della nuova produzione letteraria composta da Menandro, si associano vari elementi della drammaturgia euripidea, quali la struttura dei prologhi o l’ingresso in scena dei personaggi (prologo espositivo ed anticipatore della conclusione).
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