La vendetta di Latona - Studentville

La vendetta di Latona

Latona in Lyciam pervenerat, secum ferens Apollinem et Dianam infantes. Cum iter longum fuisset, siti magnopere axcruciabatur. Erat lacus in campo, et ad ripas eius multi rustici versabantur. Cum Latona terram genibus tetigisset, ut aquam hauriret, rustici deam impediverunt. Tum: “Cur – inquit Latona – me prohibetis? Oro vos, ut misericordes sitis et aquam mihi detis. Liberi mei non minus excruciantur quam ego ipsa. Hi infantes vos moveant, si ego vos movere non possum”. Verba deae rusticos non moverunt. Prohibent, contra, et minantur. Tum Latona irata: “Cum vos, – inquit – crudeles sitis, ego quoque crudelis ero; semper igitur in hoc lacus vivetis “. Quibus verbis dictis, illi omnes in aquam se praecipitant et in ranas mutati sunt.

Versione tradotta

Latona era giunta in Licia, portando con sé Apollo e Diana bambini. Poiché il viaggio era stato lungo, soffrivano molto per la sete. C'era un lago nel campo, e alle sue rive si dirigevano molti contadini. Quando Latona tocco la terra con le ginocchia, per bere l'acqua, i contadini fermarono la dea. Allora Latona disse: "Perché me lo proibite? Vi chiedo di essere misericordiosi e di darmi dell'acqua. I miei figli non soffrono meno di me stessa. Vi commuovano questi bambini, se io non riesco a commuovervi". Le parole della dea non commossero i contadini. Al contrario, proibirono e minacciarono. Allora Latona, adirata, disse: "Poiché voi siete crudeli, anche io sarò crudele; dunque vivrete per sempre in questo lago". Dette queste parole, tutti quelli si gettarono in acqua e furono trasformati in rane.

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