Striscioni antisemiti, svastiche, cori razziali e un tanta violenza stanno diventando un fenomeno sempre più diffuso negli stadi. Ormai tutte le partite vengono caratterizzate da quei tifosi che incitano e criticano la propria squadra, preparano coreografie, scrivono striscioni e cantano cori che spesso non riguardano il calcio ma sono solo elogi a forme di violenza. Risulta molto difficile, capire il meccanismo che mette in atto una violenza che non ha alcun obiettivo e che è finalizzata a dimostrare all’altra tifoseria e alla gente a casa la propria follia.
Spesso però non si parla solo di follia, visto che il fenomeno coinvolge molte persone, e si ripete quasi con regolarità, come un piano prestabilito. Perché, dunque, individui che si recano allo stadio, a vedere uno spettacolo che dovrebbe essere fonte di divertimento, di gioia, si trasformano in vandali e distruttori? Una causa che spinge questi tifosi, che magari nella vita di tutti i giorni si comportano civilmente, è, che quando si trovano in mezzo alla folla, acquistano comportamenti negativi di massa. Questi tifosi, chiamati ultras, sfogano una rabbia repressa che non ha nulla a che vedere con l’avvenimento sportivo. Negli ultimi anni, si è assistito a scene allarmanti, striscioni e cori che offendono profondamente giocatori, allenatori, presidenti, tifoseria avversaria.
Nonostante i numerosi controlli delle forze dell’ordine all’entrata degli stadi, spesso capita che alcuni tifosi riescono a introdurre negli stadi striscioni offensivi. Fossero soltanto le scritte e i cori il problema non sarebbe estremamente grave; il fatto grave è che gli spalti sono diventati dei veri e propri ring da combattimento, dove regnano aggressività e violenza. Considerando che questi comportamenti da parte di una tifoseria spesso causano reazioni degli altri tifosi, specie quando le due squadre sono rivali agguerrite, si va incontro a una vera e propria guerra in campo e fuori dal campo. Ogni settimana si assiste ad arresti, diffide, squalifiche del campo e innumerevoli multe che vengono pagate dalla società. Nonostante questi provvedimenti il fenomeno non sembra diminuire, anzi non dobbiamo tollerare coloro che vanno allo stadio solo per compiere azioni di razzismo e di violenza, dobbiamo assolutamente intervenire. Ma come? Io sono convinto che bisogna sensibilizzare i tifosi cercando di far loro capire la vera natura del calcio e l’inutilità dei comportamenti violenti.
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