La vita dei contadini - Studentville

La vita dei contadini

Antiquus scriba dicebat filio:”Ego scriba sum,clari scribae filius.Tu quoque,fili mi,scriba eris:nam ut agricolarum filii agricolae et nautarum filii nautae sunt,sic scribarum filii scribae esse debent.Sed agricolarum et nautarum vita dura atque aspera est.Nam agricolae glebas aratro vertunt,terra autem saepe arida et infecunda est;vineam aut pomarium colunt,saepe autem ob vernas pruinas aut aestivam caniculam autumno vindemia exigua aut pomorum penuria est.Saepe etiam ob diuturnas pluvias rabidi fluvii agros inundant et horae momento sata delent,casas cum stabulis rapiunt,villarum et pagorum vestigia quoque eradunt atque operam multorum annorum irritam faciunt.Praeterea agricolae quotannis magnam copiam frumenti,hordei,vini atque olei domino suppeditare debent et raro in otio sunt aut in umbra plantarum quiescunt,sicut legimus in poetis.

Versione tradotta

Un antico scrivano diceva al figlio:" Sono uno scrivano, figlio di un famoso scrivano. Anche tu, figlio mio, sarai scrivano: infatti come i figli dei contadini sono contadini e i figli dei marinai sono marinai, così i figli degli scrivani devono essere scrivani. Ma la vita dei contadini e dei marinai è dura e difficile. Infatti i contadini con l'aratro rivoltano le zolle di terra; coltivano la vigna ed il frutteto, ma spesso a causa del freddo invernale o a causa del caldo estivo in autunno la vendemmia è misera o vi è scarsezza di frutti. Ancora, spesso per le durevoli piogge i fiumi furiosi inondano i campi e cancellano in un attimo le piantagioni, portano con sè le case e le stalle, eliminano anche le tracce delle fattorie dei villaggi e rendono vana l'opera di molti anni. Inoltre i contadini ogni anno devono fornire una grande quantità di frumento, di orzo, di vino e di olio al padrone e raramente sono in riposo o riposano all'ombra degli alberi, così come leggiamo nei poeti.

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