L'allodola e la volpe - Studentville

L'allodola e la volpe

Alauda quae in terra nidum componit, olim forte in silva improbam vulpeculam videt et ob timorem pennas ad ventum aperit, se in caelum levat et in alto saxo se ponit. «Salve,» dicit ei vulpecula, «cur me fugis? Abunde in pratis vel in agris vel in silvis est mihi cibus, grilli, scarabaei, locustarum copia; timère ergo non debes, ego te diligo propter quietum ingenium tuum et vitam probam. Ego tibi socia sum». Respondet tamen alauda: «Tu quidem bene praedicas: in terra non sum tibi par, sed in coelis. Cur ergo tu mecum in altum non venis? Tibi vitam meam in coelo committam: in terra pravis fiduciam non adhibebo».

Versione tradotta

Un'allodola che fa il nido a terra, un giorno per caso vede nel bosco una piccola volpe malvagia e per il timore apre le penne al vento, si leva in cielo e si mette su una roccia alta. "Salve" le dice la piccola volpe "perché fuggi da me? Ho cibo in abbondanza nei prati, nel campi o nei boschi, grilli, scarabei, abbondanza di cavallette; dunque non devi temere, io ti apprezzo per la tua indole tranquilla e la tua vita onesta. Io ti sono amica". Risponde allora l'allodola: "Tu senza dubbio parli bene: in terra non ti sono pari, ma nei cieli. Perché dunque tu non vieni in alto con me? In cielo ti affiderò la mia vita: in terra non presterò fiducia ai malvagi.

  • Letteratura Latina
  • Lingua Magistra 1
  • Versioni dai Libri di Esercizi

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