In antiqua Roma boni mores colebantur; concordia maxima, minima avaritia erat; ius bonumque apud cives non legibus magis quam natura valebat. Iurgia, discordias, simultates cum hostibus exercebant, cives cum civibus de virtute certabant. In suppliciis deorum magnifici, in amicos fideles erant. Duabus artibus, audacia in bello, in pace aequitate, seque patriamque curabant. Quarum artium ego maxima documenta habeo, quod in bello severissime puniebant eos qui contra imperium in hostem pugnaverant aut tardius proelio excesserant; in pace vero beneficiis magis quam timore imperium agitabant et, postquam iniuria accepta erat, ignoscere quam punire malebant.
Versione tradotta
Nell'antica Roma si coltivavano i buoni costumi.; vi era massima concordia e minima avarizia; la giustizia e il bene presso i cittadini valevano più per natura che secondo le leggi. Manifestavano litigi, discordie e rivalità contro i nemici, i cittadini gareggiavano in virtù con i cittadini. Nei sacrifici degli déi erano magnifici, verso gli amici erano fedeli. Con due arti, l'audacia in guerra e l'equilibrio in pace, curavano se stessi e la patria. Di queste doti io ho grandissimi documenti, che in guerra punivano molto severamente coloro che avevano combattuto contro il nemico senza il comando o avevano abbandonato la battaglia troppo tardi; in verità, in pace esercitavano il potere più con i benefici che con il timore e, dopo esser stata ricevuta un'offesa, preferivano perdonare che punire.
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