L’Arcadia è un movimento letterario che sorge verso la fine del ‘600 e si protrae nel Settecento; essa si propose di reagire al cattivo gusto del Barocco, giudicato artificioso a falso, di ripristinare il classicismo, ossia il culto della poesia tradizionale, e di dar vita a una poesia nuova, caratterizzata dalla verità dei sentimenti , dalla semplicità e dalla limpidità dello stile.
Analogamente al Classicismo e al Romanticismo si può parlare di un’Arcadia storica e di un’Arcadia perenne.
L’Arcadia perenne è quella tendenza presente nelle letterature di tutti i tempi a descrivere la natura nei suoi aspetti idillici, bucolici e georgici; l’Arcadia storica si ha quando quella tendenza antica a vagheggiare un mondo di pura immaginazione, divenne prevalente in un periodo storico ben determinato, combinandosi con lo spirito un po’ frivolo, galante e raffinato della società aristocratica del tempo.
La poesia dell’Arcadia presenta due indirizzi: il primo ha un contenuto eroico e moraleggiante; il secondo ha un contenuto amoroso e sentimentale. Al carattere languido e sospiroso dell’amore si adeguano i metri, le rime, la lingua, la sintassi.
La struttura metrica preferita è la canzonetta, le rime preferite sono quelle alternate o baciate, la lingua è estremamente semplice ed essenziale, la sintassi è elementare nei costrutti con largo uso di punti. Il contenuto è spesso analitico, dispersivo, ragionativo e fitto di particolari. I più noti poeti arcadi furono Zappi, Manfredi, Frugoni, Rolli, Metastasio. Per i suoi limitati orizzonti ideali l’Arcadia non rappresenta un vero e proprio rinnovamento della letteratura italiana; essa volle solo reagire alle stravaganze , alle gonfiezze e al cattivo gusto del Barocco. L’Arcadia ripristinò il classicismo, ossia l’imitazione e l’ammirazione della letteratura classica, greca e romana; pertanto il classicismo dell’Arcadia ebbe prevalentemente carattere letterario, perché offrì i modelli di una poesia semplice, chiara, naturale, e fu perciò ben diverso da quello del Rinascimento.
- 600 e 700
- Letteratura Italiana - 600 e 700