Le ricchezze non danno la felicità - Studentville

Le ricchezze non danno la felicità

Felici regi ac diviti filius erat semper tristis et maestus. Cum vates de filii aegritudine rex consuluit, facile responsum dederunt: «Muta tunicam filii tui cum tunica hominis beati condicione sua con tenti, ut filius quoque contentus esse possit». Rex alacri animo properavit per omnes regni sui terras ut hominem beatum et condicione sua contentum conquireret, sed nullum hominem omnino feli cem invenit, quod omnes alienam condicionem aut aliena bona desiderabant. Olim autem, dum agros arentes peragrat ardore solis oppressus, laetum carmen fortis iuvenis audivit boves ducentis et grave aratrum regentis. Statim accessit, tunicam iuvenis tam felicis emere cupiens, sed frustra: nam iuvenis quidem condicione sua contentus erat, sed tunicam non induebat, quia eam numquam habuerat.

Versione tradotta

Un re ricco e felice aveva un figlio sempre triste e malinconico. Quando il re consultò gli indovini in merito alla malattia del figlio, diedero un facile responso: "Cambia la tunica di tuo figlio con la tunica di un uomo soddisfatto della propria condizione, affinché anche (tuo) figlio possa esser contento". Il re con animo operoso si affrettò per tutte le terre del suo regno per trovare un uomo felice e soddisfatto della propria condizione, ma non trovò alcun uomo completamente felice, perché tutti desideravano la condizione altrui o i beni altrui. Un giorno però, mentre percorreva i campi roventi, oppresso dal calore del sole, ascoltò un lieto canto di un giovane vigoroso che conduceva i buoi e reggeva il pesante aratro. Subito si avvicinò, desiderando acquistare la tunica del giovane tanto felice, ma inutilmente: infatti senza dubbio il giovane era soddisfatto della propria condizione, ma non indossava la tunica, perché non l'aveva mai posseduta.

  • Letteratura Latina
  • La Lingua delle Radici 1
  • Versioni dai Libri di Esercizi

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