Le Sabine, causa di guerra e promotrici di pace - Studentville

Le Sabine, causa di guerra e promotrici di pace

Raptu mulierum Sabini bellum contra Romanos fecerunt. Romulus adversus Tatium, Sabinorum regem, processit et pugnam conseruit in loco ubi postea forum Romanum erit. Ibi Hostius Hostilius, princeps copiarum Romanarum, fortiter dimicavit, sed cecidit in acie; post interitum Hostii, Romani fugerunt. Tunc Romulus arma ad caelum sustulit et oravit: “Iuppiter, pater deum hominumque, tu nostra spes es, hinc arce hostes! Deme terrorem Romanis fugamque foedam siste! Hic ego tibi, Statori Iovi, templum in urbe Roma voveo”, deinde militibus dixit: “Romani, iussu Iovis resistete atque iterate pugnam”. Et exercitus seu forte seu divinitus resistit proeliumque redintegrat. At Sabinorum mulieribus cordi est pax; tunc urbe atque rure illae in medium proelium procedunt et dirimunt infestas acies: hinc patres, inde coniuges implorant et denique acem conciliant. Illo die Romani Sabinique foedus faciunt et Romae regnum consociant.

Versione tradotta

I Sabini intrapresero una guerra contro i Romani a causa del ratto delle donne. Romolo marciò contro Tazio, re dei Sabini e iniziò la battaglia nel luogo in cui in seguito ci sarà il foro romano. Qui Ostio Ostilio, comandante delle truppe romane, combatté valorosamente, ma cadde in battaglia; dopo la morte di Ostio, i Romani si diedero alla fuga. Allora Romolo elevò le armi al cielo e pregò: "Giove, padre degli dèi e degli uomini, tu sei la nostra speranza, respingi il nemico! Scaccia il terrore dai romani e ferma la disonorevole fuga! Io stesso dedico a te, Giove Statorio, un tempio nella città di Roma", infine disse ai soldati: "Romani, per ordine di Giove, resistete e riprendete la battaglia". E l'esercito, per caso o per volere divino, resistette e riprese la battaglia. Ma la pace era nel cuore delle Sabine; allora quelle, dalla campagna e dalla città, procedono in mezzo alla battaglia e separano le schiere nemiche: implorano prima i padri poi i coniugi e infine rappacificano le schiere. Quel giorno i Romani e i Sabini strinsero un'alleanza e congiungono il regno di Roma.

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