Alla vigilia della I guerra mondiale maturava la progressiva affermazione del nazionalismo come ideologia di massa, capace di penetrare a fondo nel tessuto sociale, fino ai lavoratori e alla piccola borghesia. Così, si realizza quella integrazione del popolo nella “patria”. Il nazionalismo è, dunque, alla base delle questioni di attrito tra gli Stati europei. Infatti, il contrasto tra la Germania e l’Inghilterra, nato in seguito alla politica espansionistica inaugurata da Guglielmo II che intendeva dotarsi di una flotta da guerra per incrementare la corsa alle colonie, si acuisce ancor di più quando l’ imperatore tedesco mostrò di assecondare quelle spinte nazionalistiche che attraversavano l’opinione pubblica promuovendo la creazione di una grande nazione tedesca, caratterizzata dall’unione di tutti i territori europei abitati da tedeschi. Questo programma nazionalista, appoggiato dalle forze liberali e conservatrici, incrementò l’idea di una grande “guerra rigeneratrice”capace di permettere la creazione di un nuovo ordine in Europa. Infine, i conflitti nazionalistici balcanici rappresentavano un altro focolaio di tensioni. Infatti, da un alto vi era la lotta dei croati e degli sloveni per raggiungere l’indipendenza nazionale; dall’altro vi erano i conflitti nazionalisti interni all’ impero ottomano.
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