L’ESPANSIONE DEL MONDO OCCIDENTALE. Per migliaia di anni, l’uomo si è circoscritto allo spazio circostante adattando i suoi comportamenti. Dal XV secolo con l’avvento delle grandi scoperte geografiche l’uomo ampliò il suo orizzonte su tutta la Terra. Attraverso conquiste culturali, tecniche ed economiche si giunse alla scoperta di nuove terre. Ci fu l’invenzione dell’orologio che “svelò il tempo” e l’invenzione delle carte geografiche che “ svelò lo spazio”.
LA MISURA DEL TEMPO: GLI OROLOGI. Molte civiltà misuravano il tempo osservando il movimento degli astri; oppure con la corda a nodi, che veniva fatta bruciare e si contava quanto tempo il fuoco impiegava a passare da un nodo all’altro; oppure con l’orologio ad acqua o la clessidra. I primi orologi furono costruiti intorno al X secolo e vennero chiamati svegliatori monastici; mentre i primi orologi meccanici veri e proprio furono costruiti intorno al 1200 circa e furono inserite nelle chiese. Dalla fine del XIV si diffusero gli orologi domestici, e successivamente l’orologio personale inventato dall’architetto Filippo Brunelleschi intorno al 1410. Il pendolo fu inventato intorno al XVII secolo dall’olandese Huygens.
LE CARTE GEOGRAFICHE. I membri delle tribù raffiguravano il territorio in cui vivevano tracciando con uno stecco sul terreno. La prima cartografia risale all’età arcaica dove i Greci riproducevano le descrizioni delle coste che successivamente venivano utilizzati per la colonizzazione. Intorno alla seconda metà del IV secolo nacque una cartografia realizzata sulla base di principi matematici che erano utili per risolvere il problema dell’orientamento e della posizione delle terre raffigurate. Con la caduta dell’impero romano d’occidente lo sviluppo della carta geografica si rallentò. C’è da dire che le carte geografiche realizza nel corso del medioevo non erano vere e proprie carte, in quando vi erano raffigurati animali, piante e mostri fantastici. Con l’aumento del traffici marittimi si iniziarono ad utilizzare strumenti per misurare l’angolatura e il cannocchiale, la bussola, le carte nautiche,il timone in ferro. Nacque nei paesi bassi il primo atlante moderno.
L’ECONOMIA: LA MONETA. L’economia del mercato si diffuse con l’affermarsi della moneta già nell’antichità greco-romana, subì un rallentamento durante il corso dell’Alto Medioevo. Con l’invenzione della banca, la circolazione del denaro fu facilitata. Si sviluppò un mercato del denaro e un mercato delle merci; nacquero le borse finanziarie.
Grazie all’aumento della popolazione e al rendimento dei consumi di lusso, dopo l’anno Mille ci fu un incremento economico. Le spezie, in particolar modo vaniglia, cannella, chiodi di garofano, insieme all’avorio e alla seta venivano chieste sempre più dalle corti. Si ebbe un incremento dello sviluppo manifatturiero e ciò richiedeva un maggior mercato dell’allume necessario per poter preparare il panno di lana alla tintura; così si ebbe un allargamento del mercato.
LE SCOPERTE GEOGRAFICHE. Le grandi scoperte geografiche segnarono il passo verso l’unificazione del mondo; oltre a permettere lo scambio di piante utili e animali tra i vecchi e i nuovi territori, portarono anche la diffusione di malattie meno gravi quali raffreddori e influenze; e malattie più gravi quali tubercolosi, malattie veneree come la sifilide conosciuta in Spagna come la Spagnola e in Francia come il mal francese.
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